L'analisi
sabato 15 Aprile, 2023
di Elisa Salvi
«Sono favorevole all’utilizzo di spray per allontanare l’orso, in caso di incontro ravvicinato. Spray come quelli che in Italia, non sono autorizzati, ma si usano normalmente in Canada e negli Stati Uniti all’interno dei parchi come Yosemite. Anni fa, sono stato là con Manolo ad arrampicare su El Capitan. Ricordo che gli orsi si avvicinavano alle auto, ai bagagliai e facevano danni». Queste le parole di Mauro Corona, sulla tragica vicenda di Andrea Papi ucciso lo scorso 6 aprile in Val di Sole dall’orsa Jj4 (secondo le analisi rese note ieri), collegato in diretta dal Museo Ladino di Fassa per la puntata di «Cartabianca» in onda l’altroieri sera in prima serata su Rai 3. Mauro Corona in questi giorni si trova, ospitato da amici, in Val Fassa, dove trascorre le giornate tra arrampicate e sci alpinismo, sui gruppi del Sella e del Catinaccio. In occasione del suo intervento settimanale all’interno del programma di Bianca Berlinguer, ha trovato accoglienza al primo piano del museo fassano, tra documenti, mobili e abiti d’epoca, per un collegamento che si è protratto per oltre un’ora. Corona ha dibattuto di diversi temi d’attualità, ma l’argomento principale è stata la terribile scomparsa di Papi e le problematiche collegate alla presenza di un elevato numero di orsi in Trentino, di cui si stanno occupando Governo e Provincia di Trento e che hanno aperto un ampio dibattito in tutta Italia. «Si sta valutando di prelevare cinquanta orsi e portarli altrove. Ma dove? E poi siamo sicuri che i cinquanta che restano non aggrediscono l’uomo? Bisogna trovare soluzioni intelligenti per difendersi, come lo spray che, con un po’ di prontezza di riflessi, se spruzzato, infastidisce l’orso che scappa».
Corona si è mostrato, invece, più scettico sia sulla possibilità di recintare un’ampia zona di territorio da dedicare agli orsi proibendo l’attraversamento a escursionisti e fungaioli «È un lavoro enorme» ha detto, sia sull’abbattimento dell’orso responsabile dell’aggressione mortale. «Sono vicino ai genitori e ai familiari perché quello che è accaduto ad Andrea è orribile, sono loro accanto con il cuore perché anch’io ho quattro figli che vanno per le montagne, a scalare, a camminare e quindi capisco lo strazio. L’abbattimento, però, mi pare una soluzione furbesca per tacitare gli animi. Non è con la pena di morte, né agli uomini né agli animali, che si risolve il problema».
Riguardo al progetto «Life Ursus» che ha reintrodotto negli anni Novanta gli orsi in Trentino, e più in generale sul ripopolamento del territorio con diverse specie animali, Mauro Corona ha espresso perplessità: «La natura fa da sola. In passato, hanno introdotto gli stambecchi che hanno scalzato dal territorio i camosci, i quali sono scesi di quota, stanno soffrendo e per occupare altre zone hanno quasi eliminato i caprioli. Hanno introdotto le marmotte, che non c’erano da noi. Hanno introdotto i mufloni. Gli unici animali che sono arrivati da soli sono i cervi. Anche dalle nostre parti si sono trovate tracce del passaggio di orsi. Da qualche anno ci sono i lupi: giorni fa un amico in Alpago è stato circondato da sette lupi che ringhiavano e si è salvato grazie all’arrivo del fratello in auto che ha disperso gli animali. Durante una puntata di “Cartabianca” dissi che avevo il sentore che i lupi fossero stati importati e ho ricevuto molte mail di insulti. Però ne ho conservato sei, una la lessi anche in diretta, con testi scritti e foto che provano quanto affermo». E alla domanda conclusiva se sia possibile la convivenza tra uomini, plantigradi e altri grandi animali, Corona ha risposto: «Sì, con attenzioni e regole».
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