grandi opere
sabato 11 Maggio, 2024
di Donatello Baldo
La giunta Fugatti ha fatto il punto sulle azioni programmatiche: «Sarà la legislatura del nuovo ospedale universitario, e la legislatura dell’inceneritore». Il governatore fa pure una battuta: «Detto questo potrei alzarmi e chiudere qui la conferenza stampa», intendendo che da sole, queste opere, valgono più di una legislatura. Ma Fugatti mica si è fermato qui, anzi: «Vogliamo realizzare anche la funivia Trento-Bondone e iniziare a pensare alla galleria di Tenna, indipendentemente da come andrà a finire con la Valdastico». Grande ottimismo, dunque, suffragato anche dal buon risultato di bilancio dell’anno scorso (ne diamo conto nell’articolo a fianco), ma a proposito di grandi opere c’è il bypass che tarda la partenza ed ha già accumulato un anno di ritardo: «Su questo sono tranquillo, i soldi ci sono e si tratta solo di lungaggini burocratiche».
L’ospedale da un miliardo
La giunta programmatica si è riunita ieri a San Michele, all’interno degli spazi della Fondazione Edmund Mach. «Abbiamo ribadito le strategie, confermando quanto da me dichiarato nelle linee programmatiche di legislatura presentate al Consiglio provinciale. Un atto dovuto — dice Fugatti — ma non c’è nulla di nuovo, nessun cambio di rotta». Ma rispetto agli intenti, ieri si è entrati nei dettagli, e si capisce subito che gran parte delle risorse andranno tutte sul nuovo ospedale di Trento, che avrà accanto anche la Scuola di medicina: «Serviranno, solo per la parte muraria, tra i 500 e i 600 milioni di euro», dice Fugatti. Ed è molto di più di quanto già a bilancio. Per questo tutto l’avanzo di bilancio andrà destinato a questo capitolo. «Quelle cifre non possiamo metterle chissà dove perché nel 2025 — promette il governatore — vogliamo posare la prima pietra. E a bilancio devono esserci tutte le risorse». Ma quanti soldi serviranno? Per la struttra, di ospedale e università, quasi mezzo miliardo, che aumenta a 800 milioni con il costo delle attrezzature e potrebbe sfiorare il miliardo se si considerano anche le opere infrastrutturali, su tutte quella viabilistica in zona al Desert.
Inceneritore: Trento interessata
Fuatti ha parlato anche della volontà di approntare «un nuovo piano urbanistico provinciale per dare più libertà di azione» alle amministrazioni. Ma torna subito sulle grandi opere: «L’inceneritore». E spiega subito che «la gestione sarà pubblica»: «Entro fine agosto dovremo formalizzare l’ente governo dell’ambito territoriale sui rifiuti e nei mesi successivi dovremo individuare l’area in cui collocare la struttura». Dove? Fugatti non lo dice, ma un po’ si sbilancia: «Non è una decisione della sola giunta, si dovranno sentire i Comuni. Di sicuro sarà sull’asta dell’Adige, e mi pare che a Trento ci sia interesse». E quando si farà? «Entro la legislatura».
La galleria di Tenna e altre strade
Nel corso della legislatura Fugatti intende darsi da fare sul tema della grande viabilità: «La variante di Canazei è già finanziata e la prossima settimana sarà nominato il commissario. Poi c’è la variante su Rovereto, Valliano e Besenello, anche su quest’opera ci concentreremo». E sul Basso Sarca? «La variante di Nago-Torbole», che baypassa parte della Gardesana orientale, in parte in galleria. Ma a proposito di gallerie, la novità — anche se a dire il vero se ne parla da molti anni, senza mai arrivare a concretizzare per gli alti costi di realizzazione — è quella di Tenna: «I costi sono faraonici — ammette Fugatti — ma non possiamo non fare dei ragionamenti su questo tratto di Valsugana. E questo, indipendentemente dalla Valdastico, che ora dipende dalle decisioni che saranno prese da Governo e concessionario». I costi, una quindicina di anni fa, erano stimati a 400 milioni di euro.
Grandi opere per due miliardi
A conti fatti, le grandi opere che Fugatti vorrebbe realizzare prevedono un investimento stratosferico che potrebbe aggirarsi sui due miliardi. Uno solo per l’ospedale, con la Scuola di medicina e le infrastrutture collegate, poi 110 milioni sono ipotizzati per l’inceneritore e 74 milioni per la funivia Trento-Bondone: per quest’opera Fugatti parla di «occasione storica» e lascia intendere che se i privati non concorressero a metà della spesa, ci potrebbe pensare la Provincia. Aggiungendo i 97 milioni della variante della Vallagarina, i 400 milioni — stimati 15 anni fa — per la galleria di Tenna e altri 110 milioni stimati anche questi una decina di anni fa per la circonvallazione di Torbole, i due miliardi sono presto raggiunti. Anche perché è lo stesso Fugatti che avverte: «I costi previsti sono sempre meno di quelli che si pagano alla fine».