il ricordo

giovedì 15 Agosto, 2024

Ottant’anni dalla strage di Malga Zonta, Ianeselli: «Le nostre montagne teatro di atrocità terribili»

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Oggi la cerimonia a Folgaria per ricordare il 12 agosto del 1944, quando 17 giovani vennero fucilati dai nazifascisti

Il 12 agosto del 1944, a Malga Zonta di Folgaria 17 giovani vennero fucilati dai nazifascisti e per ricordare la loro figura e il loro sacrificio si sono dati appuntamento diverse centinaia di persone, esponenti dell’Anpi, degli Alpini, ma anche delle amministrazioni trentine e del vicentino. Presente, per la Provincia di Trento, l’assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’autonomia Simone Marchiori: “È un dovere ricordare gli eventi di Malga Zonta e tutti quelli legati alla lotta al nazifascismo – ha dichiarato – perché rappresentano un momento per riaffermare la libertà della democrazia e della repubblica. Si tratta di valori universali, come lo è l’antifascismo, che stanno alla base del nostro autogoverno, e che fanno parte del nostro territorio e della nostra gente senza alcuna distinzione”.

Presenti tra gli altri amministratori anche il sindaco di Folgaria Michael Rech, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi e il presidente provinciale dell’Anpi Trento Mario Cossali. Nei loro discorsi è stato ricordato come dal sacrificio dei 17 giovani ribellatisi al fascismo, cresciuti in un contesto fatto di assenza di libertà e giustizia negata, sia scaturito un riscatto sociale, culturale, morale e politico che ripartiva dai valori occultati dalla dittatura, e la nascita della repubblica democratica. Di fronte ai recenti accadimenti in Palestina e Gran Bretagna, però, il futuro appare incerto e la convivenza tra i popoli è messa a dura da conflitti, catastrofi ambientali e nuove povertà. Le commemorazioni non sono sufficienti per continuare a mantenere vivi e saldi i valori della resistenza e per trasmettere alle nuove generazioni questi ideali e consolidare la democrazia è necessario lavorare ogni giorno fare per contrastare le spinte antidemocratiche, illiberali e xenofobe, ristabilire la credibilità delle istituzioni, stimolare la partecipazione, contrastare il populismo, rafforzare il ruolo dell’Europa, rispettare i diritti civili e umani e contrastare il cambiamento climatico.

«Le nostre montagne, in questi giorni affollate di turisti, sono state nel secolo scorso il teatro di atrocità terribili- ha dichiarato il sindaco Ianeselli -. Le cicatrici di quegli avvenimenti segnano quasi ogni cresta, con gli avvallamenti delle trincee, le gallerie, i forti, le postazioni di artiglieria, le lapidi a ricordo dei caduti, i luoghi della memoria come quello in cui ci troviamo oggi. Questo lembo delle Prealpi è poi particolarmente significativo: in questa montagna quasi edenica, che un tempo segnava un confine – tra l’Austria e l’Italia, tra l’Alpenvorland annesso al Reich e le regioni occupate dai tedeschi – troviamo i crateri delle granate della prima guerra mondiale, il ricordo dell’eccidio di Malga Zonta e le rampe di missili della guerra fredda. Tre epoche diversamente tragiche riassunte e riunite nell’orizzonte di uno stesso prato».