L'incidente
sabato 13 Luglio, 2024
Pale di San Martino, scivola su un nevaio per 60 metri. Il delicato intervento dei soccorritori tra nebbia e raffiche di vento
di Redazione
La caduta a 2600 metri di quota. La donna è stata elitrasportata d'urgenza al Santa Chiara di Trento

Un nuovo incidente dovuto alle lingue di neve che, in questa stagione che iniziata dopo una serie di abbondanti nevicate tardive, continuano ad annidarsi sui sentieri, anche quelli apparentemente sgombri dal manto bianco. Oggi pomeriggio, sulle Pale di San Martino, il Soccorso alpino e speleologico ha recuperato un’escursionista di Montebelluna (Treviso) del 1973 che era scivolata su un nevaio per circa 80 metri nel gruppo delle Pale di San Martino ed essere finita su delle balze rocciose. Nella caduta la donna ha battuto la testa e ha riportato probabili politraumi, perdendo temporaneamente conoscenza. Al momento dell’incidente si trovava poco a valle del passo delle Lede, a una quota di circa 2.600 m.s.l.m. e stava percorrendo il sentiero 711 insieme a un compagno di escursione, con ai piedi le catenelle. La richiesta di aiuto al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 13 tramite un’applicazione sul cellulare della vittima e, successivamente, da parte di altri escursionisti che hanno assistito all’incidente. Una richiesta non facile visto che nella zona non c’era copertura telefonica: i testimoni dell’incidente si sono quindi spostati fino a trovare campo. Vista la criticità del luogo e le delicate condizioni dell’infortunata la centrale unica ha subito chiesto l’intervento dell’elisoccorso.
Mentre in piazzola si preparavano gli operatori delle Stazioni di Primiero e di San Martino di Castrozza del Soccorso alpino e speleologico. L’elicottero di Trentino Emergenza è salito in quota, imbarcando a bordo un operatore della stazione di Primiero per dare supporto nella localizzazione dell’infortunato. L’operazione è stata resa particolarmente complessa per la presenza di nubi e di vento molto forte in quota. Una volta individuato il luogo dell’incidente dall’alto, il tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino, insieme all’altro tecnico e all’equipe sanitaria, sono stati sbarcati poco lontani in hovering (volo stazionario).
Nel frattempo l’infortunata, che nel frattempo era stata raggiunta e assistita dal compagno di escursione, era stata presa in cura dall’equipe sanitaria. L’elicottero ha portato quindi in quota altri cinque operatori del Soccorso alpino per agevolare le operazioni di recupero della barella. Le raffiche di vento, infatti, hanno reso necessario attrezzare un ancoraggio per calare la barella per circa 60 metri su un terreno particolarmente instabile, fino al limite delle nebbie. Dopodiché, l’elicottero è salito in quota ed ha recuperato infortunata e sanitari, per poi volare d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Il compagno di escursione, il Tecnico di elisoccorso e gli altri cinque soccorritori sono stati recuperati in un secondo momento da un altro elicottero.
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