Degrado in città
venerdì 8 Settembre, 2023
di Ambra Visentin
Per veder rifiorire il quartiere attorno al Centro culturale S. Chiara si tratta di portare ancora un po’ di pazienza, «nel frattempo, certo, ci sono delle situazioni su cui occorre agire qui ed ora con azioni mirate». Il sindaco di Trento Franco Ianeselli interviene in merito ai disagi espressi da diversi esercenti di Via S. Croce e riportati da questo giornale (il T di ieri). «Gli episodi raccontati sono di diversa natura – osserva il primo cittadino – per quanto riguarda le persone senza fissa dimora occorre trovare loro un posto. Se non li aiutiamo non spariscono di certo e, anzi, rischiano di cadere nella criminalità. Per quanto riguarda, invece, i reati è necessario lavorare sulla repressione e la prevenzione. Siamo disposti ad incontrare gli esercenti per affrontare insieme le problematiche». E la tematica verrà già discussa dall’amministrazione in un incontro con il centro culturale per fare il punto sulle persone che importunano i residenti in concomitanza con gli eventi. «La riqualificazione del centro è in corso e presto avremo un quartiere rinnovato – continua – l’ex mensa viene ristrutturata per ospitare in futuro un ristorante e sarà la casa degli ordini degli architetti e degli ingegneri». Inoltre, nel compendio dell’ex facoltà di lettere verrà creato, in accordo con la Provincia, il Polo innovazione cultura e impresa (Pici). Infine, «in via San Giovanni Bosco, nell’ex Civica casa di riposo trasferiremo gli uffici tecnici del comune». La nuova vita dell’intera area inizierà tra non molto, si guarda al 2025. «Il quartiere nuovo arriverà ma mi rendo conto che nel frattempo c’è bisogno di intervenire su alcune situazioni create dall’area cantieristica» spiega Ianeselli.
Il sindaco si dice poi contrario alla proposta, avanzata da uno degli esercenti, di spostare fuori città il Punto d’Incontro, fondato da Don Dante Clauser nel 1979: «Il Punto rappresenta l’anima della città. Certo, c’è stato un forte aumento delle presenze, in particolare arrivano molti richiedenti asilo attraverso la rotta balcanica. Si tratta di un’umanità dolente che cerca rifugio e che dobbiamo aiutare».