Bambini
sabato 17 Dicembre, 2022
di Stefania Santoni
«In principio era la fiaba», scriveva Paul Valéry. La fiaba è un genere narrativo estremamente potente: riesce a far luce sui problemi interiori dell’essere umano molto meglio di qualunque altra forma di narrazione.
Per dirla con le parole di Bettelheim, raffinato studioso di questa tipologia letteraria, la fiaba «parla a tutti i livelli della personalità umana, comunicando in modo tale da raggiungere la mente ineducata del bambino nonché quella del sofisticato adulto». Perché? Le fiabe sono storie che raccontano dilemmi universali, presentando non solo problemi, ma anche soluzioni; hanno una trama semplice, espressa attraverso un linguaggio ricco e preciso.
I personaggi inoltre sono privi di ambivalenza psicologica e ogni persona vi si può riconoscere. Succede che il lettore o la lettrice si identifichi con uno dei personaggi e trasferisca nel racconto le proprie emozioni, il proprio vissuto. Ma molti di questi racconti presentano spesso una costante: i loro personaggi femminili sono tendenzialmente passivi, ingabbiati in atteggiamenti che impediscono loro di essere veri protagonisti delle proprie avventure. Basti pensare alle principesse che aspettano di essere salvate da principi azzurri su cavalli bianchi, come se non fossero in grado di cavarsela da sole. Ma se questa volta la narrazione prendesse un’altra direzione? È a partire da queste considerazioni che nasce il progetto «Pari o dispari? Letture per bambine e bambini dai 4 ai 9 anni» a cura dell’attore e autore trentino Massimo Lazzeri, che ha animato oltre mille letture nel corso della sua carriera.
Di che cosa si tratta? Di letture animate volte a raccontare le fiabe con un finale diverso, oltre i classici stereotipi di genere frutto di un immaginario dove il femminile non può mai essere protagonista attivo delle scelte della propria vita. Pensato dalla Commissione pari opportunità della Provincia di Trento, «Pari o dispari?» è un percorso che è stato realizzato nelle scuole primarie della val di Fiemme e della val di Fassa (con le letture condotte da Laura Mirone e Veronica Risatti) in collaborazione con tutte le biblioteche di queste valli. Questa attività verrà riproposta oggi al Teatro San Marco, in tre appuntamenti: alle 15.00, alle 16.30, alle 18.00. Le letture, a cura di Massimo Lazzeri, si terranno sul palco perché il messaggio che si vuole trasmettere è che rispetto a questo argomento tutti e tutte siamo coinvolti e coinvolte allo stesso modo, in qualità di protagonisti e protagoniste. Si parlerà quindi di parità e rispetto, utilizzando uno strumento come le storie illustrate. Le vicende di Cappuccetto Rosso e Raperonzolo presenteranno un finale differente rispetto a quello tradizionale: attraverso una nuova scrittura, questi due personaggi femminili si salveranno da soli, senza il bisogno di un aiuto maschile. «La formula della lettura animata a me piace moltissimo perché mi permette di rompere la quarta parete e di dialogare con il pubblico prima, durante e tra una storia e l’altra. È una situazione molto più familiare rispetto a quella del teatro dove invece tra attori, attrici e pubblico esiste una distanza più rilevante. Durante la lettura ho in questo modo l’opportunità di interrompermi, di chiedere un’opinione oltre che ripensare a un finale differente, alla pari», spiega Massimo Lazzeri.
L’attività è pensata per le famiglie: non solo per bambini e bambine, ma anche per i genitori. Sarà un’occasione per ripensare e condividere insieme questioni essenziali della nostra quotidianità. L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.