gli appuntamenti
giovedì 20 Marzo, 2025
Parole dal suono duro, ritmi elettronici e un focus sulle fragilità: ecco gli spettacoli di questa fine settimana in Provincia
di Jessica Pellegrino
Venerdì alle 20, a Riva del Garda in scena «Bunker»: un viaggio nel disagio che, nei giovani, può sfociare in casi di rinuncia alla vita

Parole dal suono duro, ritmi elettronici e un focus sulle fragilità. È un ventaglio ricco di proposte quello che attende gli amanti dell’arte e della cultura in questo finesettimana trentino.
Ed è proprio dalla fragilità che si parte, venerdì alle 20, a Riva del Garda dove viene proposto “Bunker: un viaggio nell’animo fragile”. Qui, ad essere posta sotto i riflettori è quel disagio che, nei giovani, può sfociare in casi di rinuncia alla vita.
Un tema, duro e difficile, proprio come la parola che Collettivo Clochart ha scelto come titolo. L’appuntamento, all’auditorium della chiesa di San Giuseppe al rione Degasperi, è con uno spettacolo che evoca dunque momenti bui e angoscianti, ma anche un posto dove i ragazzi che hanno perso la speranza e la voglia di vivere possono trovare protezione e aiuto. Al Bambin Gesù ne sanno qualcosa, un’escalation importante di tentate rinunce alla vita, sempre di più, un impegno costante da parte dei sanitari che si trovano di fronte ad una vera e propria emergenza. Un’urgenza trasversale su tutto il territorio nazionale, silenziosa e triste.
Uno spettacolo che colpisce forte, come la verità. Accecante e illuminante, pregno di energia dove si viene catapultati in un mondo che sembra lontanissimo ma che è più vicino di quanto possiamo immaginare. Apre gli occhi sulla necessità di comprendere, di imparare a non emettere giudizi, sentenze banali e a renderci conto che tutti noi siamo protagonisti della nostra vita ma tutti quelli che ci stanno intorno sono come la luna con le maree, influenzano le nostre esistenze. Uno spettacolo dove si può imparare molto, anche ad ascoltare e riconoscere un grido d’aiuto che può arrivare da lontano ma anche da molto vicino, domani potrebbe succedere anche a casa nostra perché si sa che l’unica certezza è che “del doman non v’è certezza”.
Ad interpretarlo ci sono giovani studenti che hanno partecipato a tutte le fasi di creazione dello spettacolo, fin dalla ricerca iniziale sul tema. Il lavoro è sempre stato pensato da parte loro anche come un modo di sensibilizzare i coetanei sul rischio di trascurare il proprio dolore e come un invito a reagire e a chiedere aiuto.
L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti.
Sabato, alle 19, il Teatro alla Cartiera di Rovereto ospita invece “Luisa”. Largo qui ad uno spettacolo di e con Valentina Dal Mas nato dall’incontro con una fragile donna di nome Luisa. Luisa cuce. Con cuore teso all’antica esplosione. Cuce se stessa all’aria che la circonda, per non sfilacciarsi lontana dal mondo.
Zigzaga come una stella smarrita in una costellazione chiamando a raccolta i frammenti sparpagliati di sé; li partorisce nel suo fazzoletto di cielo scontornato affinché rinvenga, il filo della sua vita.
Luisa incarna La Fragilità che guida il popolo: un’adunanza di sfumature umane sempre cangianti e dissonanti nel loro divenire. Ma Luisa non sguaina verso il cielo la bandiera di una nazione, issa con disincanto la sua rosa.
Rimaniamo a Rovereto, ma questa volta ci spostiamo allo Zandonai dove, sabato alle 20:30, il sipario si alza su “Circe” di Luciano Violante. Ad interpretare quella che, dalla tradizione greca a poco meno di un secolo fa, è considerata una perfida seduttrice c’è Viola Graziosi. È affidato dunque a lei l’onere e l’onore di incarnare il potere positivo di questo mito di cui, nel Novecento, si è riscoperto il suo potere positivo. Circe diventa infatti la figura della donna moderna, libera e consapevole, capace di contestare gli stereotipi della cultura eroica patriarcale, ma anche simbolo dei rischi di isolamento e delle difficoltà di comunicazione con l’altro sesso insiti nella nuova condizione femminile.
Molti anche gli appuntamenti con la rassegna teatrale Sipario d’oro. Ci soffermiamo qui sulla proposta inserita nella sezione Concorso che vede pronti ad esibirsi gli attori della Compagnia del Giullare di Salerno con “L’eredità” di Francesco Maria Siani.
L’appuntamento, sabato alle 20:30 al Teatro San Floriano di Lizzana, è con il racconto di Enzo che, dopo la morte della madre, ritorna nella casa familiare. Lì, per la prima volta dopo quindici anni rivede il padre, Saverio, colpito da arteriosclerosi al cervello. Tra padre e figlio, la relazione è stata da sempre conflittuale: Saverio, un contadino che, finita la seconda guerra, è emigrato dal Sud in una città industriale del Nord, di stampo patriarcale, nostalgico del duce; Enzo, un borghesotto giornalista di sinistra che porta sulla pelle le cicatrici della rivoluzione sessantottina vissuta appieno. Tra loro due: Marta, che a costo della vita, pur di salvare quantomeno nelle apparenze il nucleo familiare ha portato sulle spalle l’ingombrante peso delle loro esistenze avvelenate da verità mai dette.
Largo poi alla musica che è pronta a risuonare al SanbaPòlis di Trento. Prosegue infatti la rassegna dedicata ai ritmi elettronici di “Basement”. In consolle, dalle 21, ci sono Daniele Baldelli, definito da molti “il dj dei dj”. Figura di riferimento per qualsiasi appassionato e padre ideale di questo ruolo in Italia. Al suo fianco, il duo Dirty Channels, composto da Simone e Leme, amici fraterni ed esponenti della nuova generazione house italiana, capaci di conquistare i dancefloor di tutto il mondo grazie ad un groove irresistibile e ad una carriera fatta di una solida gavetta. Infine, a fare gli onori di casa, c’è Matteo Roma che rappresenta idealmente Basement.
Anche al Teatro di Pergine Valsugana, sabato alle 20:45, in cartellone c’è la musica grazie all’esibizione di “Andrea Braido in concert story” con la partecipazione della band The Coyotes.
Andrea Braido suona tutti i tipi di chitarra, basso elettrico 4 e 5 corde esclusivamente con le dita (della mano destra) dal lontano 1984 e tra i primi in Europa, sviluppando una tecnica assolutamente personale, batteria e percussioni.
Si cambia ritmo nella città della Quercia dove, nell’ambito della 103esima Stagione dei concerti promossa dalla Filarmonica Rovereto, sabato, alle 17:30, la Sala Filarmonica ospita “La morte e la fanciulla”.
Ad incantare il pubblico, diretti dal maestro concertatore Lorenzo Gugole e affiancati dall’Appassionata orchestra da camera, ci sono Riccardo Zamuner al violino, Ludovica Rana al violoncello e Giuliano Mazzoccante al pianoforte. In programma ci sono il “Concertino per violino, violoncello, pianoforte e archi H232” di Martinů e il “Quartetto D810” di Schubert – “La morte e la fanciulla”, nella versione per orchestra d’archi di Mahler.
Domenica, alle 20, a far risuonare il Teatro di Villazzano ci pensa invece lo straordinario talento di Ekaterina Chebotareva. La musicista – vincitrice di 20 concorsi internazionali in 5 paesi – si esibisce qui in un recital pianistico.
Chebotareva incarna l’eccellenza pianistica con un virtuosismo eccezionale e una sensibilità interpretativa profonda. Ogni esecuzione diventa un viaggio emozionale in cui la sua maestria trasforma ogni nota in pura poesia, capace di incantare e coinvolgere il pubblico, lasciando un’impronta indelebile nell’anima di chi l’ascolta. Durante la serata, verranno eseguite le emozionanti musiche di Rachmaninov, Brahms e Chopin.
Non mancano poi le proposte per i più piccoli.
Partiamo da Verla di Giovo dove sabato, alle 17, Klaus Saccardo e Andreapietro Anselm propongono “Amici impossibili”. Largo qui ad una storia divertente e profonda per parlare di mondi diversi che si incontrano, della difficile missione di crescere e di conoscersi, di accettare lʼaltro.
Lo spettacolo racconta la storia di una strana amicizia tra un giovane lupo e un piccolo coniglio. Non conoscendo le regole che dovrebbero renderli nemici i due – contro tutte le probabilità – diventano migliori amici. Lʼamicizia è un’occasione meravigliosa per entrambi di crescere, conoscere, imparare. Diventano grandi insieme, giocando a volte a “chi ha paura del lupo”, a volte a “chi ha paura del coniglio”. Fino al giorno in cui il gioco sfugge al loro controllo e il coniglietto si spaventa così tanto, che decide di non uscire più di casa. Il suo amico, triste e solo, intraprende un viaggio verso la montagna, dove anche lui imparerà a conoscere la paura. L’amicizia e la differenza, la paura e la coscienza di sé, i pregiudizi che ci impediscono di fare incontri importanti, sono le riflessioni che nascono da questo lavoro, delicato e profondo, che parla dritto nel cuore del pubblico bambino.
Molte anche le proposte in cartellone per domenica. Al Portland, dalle 10:30, prosegue la rassegna Popopo’ con i burattini della Compagnia Nasinsù e Officine Duende in “Attenti al bebè”.
Cosa c’è di più dolce e romantico di una giovane coppia che corona il proprio sogno di avere un bebè? Un’esperienza travolgente, soprattutto se il piccolo mangia come un orco, urla come un drago e di dormire non ne vuole sapere…
Poco distante dalla famigliola vive la Strega Cicoria, il cui unico desiderio è far sparire tutti i bambini a partire dal suo vicino, le manca poco per riuscire nel suo intento, giusto un ultimo ingrediente… Tra autosvezzamento, cambio pannolini e improbabili baby-sitter, sarà un’arma segreta a salvare la situazione… e anche tutti i fanciulli!
Si conclude poi a Trento, con “Neverland – In volo verso l’isola che non c’è”, la stagione di Scappo a teatro del Teatro Sociale. Lo spettacolo prende ispirazione dal racconto “Peter Pan” di Barrie per accompagnare il pubblico verso un’isola felice dove tutti possono restare piccoli. Il sipario si alza alle 16 per l’appuntamento con la MM Contemporary Dance Company – compagnia di danza contemporanea diretta da Michele Merola in uno spettacolo che mescola danza e teatro.
Neverland è un’isola felice dove tutti possono restare piccoli: è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c’è spazio nella vita reale. “C’è un’Isola-che-non-c’è per ogni bambino, e sono tutte differenti”.
La crociera più pazza del mondo è invece pronta a salpare domenica, alle 16, dal Teatro di Meano. Si tratta di “Tita e Nic. La crociera più pazza del mondo” che vede ai comandi i clown Nic Sordo e Petita Grant. Largo quindi ad un divertentissimo e partecipato, in cui la comicità si mescola con un po’ di musica, un pizzico di danza e qualche acrobazia unendo alla poetica classica del clown uno stile originale.
l'inizativa
Trento, inaugurata «Infanzia ecologica»: la mostra manifesto tra educazione, ecologia e futuro
di Redazione
La cooperativa Città Futura festeggia trent'anni di impegno educativo con un evento pensato per riflettere sul futuro dell'infanzia e del pianeta. L'esposizione si terrà a Palazzo Roccabruna dal 5 al 12 aprile 2025, per poi proseguire il suo percorso in altri comuni del Trentino