Politica
domenica 21 Maggio, 2023
di Donatello Baldo
Il modus è quello di Valduga: «Per e non contro». Nessun attacco diretto al governo leghista del Trentino che a ottobre vorrebbe riportare in minoranza, zero polemiche e colpi bassi. «Non è che con questa iniziativa parte la campagna elettorale, ma parte la costruzione del programma, che sarà condiviso e costruito dal basso, realizzato attraverso i tanti incontri che faremo sul territorio».
L’iniziativa è infatti programmatica. Un panel di cinque esponenti delle professioni e della ricerca sui cinque temi che saranno al centro della proposta politica dell’Alleanza democratica autonomista: il professor Roberto Toniatti ha parlato di autonomia, la dirigente scolastica Maria Prodi di formazione, Emiliano Campisi dell’Osservatorio Cop27 di ambiente, l’imprenditore Marco Cainelli di lavoro e impresa, la pediatra Lorena Filippi di sanità.
I lavori sono però stati aperti dal sindaco di Trento Franco Ianeselli, che un po’ ha spiazzato i presenti, accorsi appunto a una conferenza programmatica: «Ma chi li legge i programmi? Forse un dieci per cento di elettori. Gli altri non si affidano alle proposte, ma alle emozioni». Spiega che questo non significa che i programmi non servano: «Sono necessari per sapere poi cosa fare quando si vincono le elezioni, e noi le elezioni vogliamo vincerle». Applauso. E aggiunge, sull’onda dell’approvazione: «O hai un programma, oppure non sai come intervenire. E infatti questa giunta sembra scoprire ora che ci sono problemi da affrontare. Nei confronti di questa giunta — conclude — l’emozione che provo è che sono dei cialtroni».
Valduga ha invece evitato lo scontro, senza commentare alcun provvedimento dell’amministrazione Fugatti. Anzi, ha pure disegnato il suo modello di campagna elettorale: «Sobria. Sobrietà. Che non significa povertà o sinecura, ma significa equilibrio. Sobri per caratterizzare il nostro percorso basato sulle proposte, sulla leadership condivisa, per vincere assieme, per governare uniti». Ma puntualizza: «Noi siamo qui per la discontinuità, che non è essere per forza contro. La nostra campagna sarà “per”, ma allo stesso tempo siamo preoccupati per lo stato attuale del governo della Provincia».
L’altra puntualizzazione è «sul valore della coalizione». «Sono consapevole che il programma è del presidente, che il sistema è maggioritario. Ma il nostro sarà un programma di coalizione, proprio per quel concetto di leadership diffusa di cui paravo prima. La coalizione — spiega — è il luogo delle differenze, che sono da valorizzare. Abbiamo bisogno, infatti, di punti di vista diversi per un progetto che sia politico e non solo elettorale, che non sia un cartello di sigle». Anche se ieri erano tante le bandiere a incorniciare il palco: Pd, Sinistra Italiana, Europa Verde, +Europa, Futura, Casa Autonomia, Campobase, Azione, Italia Viva e pure la bandiera del Partito socialista italiano, tutte le forze che compongono l’alleanza. «La coalizione è anche il perimentro valoriale del nostro programma, dentro il solco della tradizione, con le famiglie politiche e culturali che hanno fatto la storia del Trentino ma non solo», spiega Valduga. «Forze liberali, socialiste, ambientaliste, popolari, territoriali, autonomiste. E questa non è nostalgia — avverte — Ma consapevolezza che l’autonomia è responsabilità, che esistono tuttora ingiustizie e sfruttamento, che i diritti sono da tutelare, che alcuni privilegi sono ingiustificati, che la libertà è più importante del liberismo, che la giustizia non è giustizialismo». E infine la sintesi, il sogno: «Siamo per un Trentino smart, innovativo e creativo, ma anche slow, che sappia valorizzare la sua qualità della vita e l’incontro tra le persone».
il caso
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