ECONOMIA
mercoledì 21 Agosto, 2024
di Masha Luciano
Con un lieve ritardo rispetto all’anno scorso, ha inizio la raccolta dell’uva in Trenino. Da Ferrari a Cavit fino Mezzacorona, tutte le cantine stimano un calo della produzione. Salva, invece, la qualità dell’uva.
Ad aprire le danze sarà la raccolta della varietà Chardonnay, seguita da Pinot Grigio. «Per ora stimiamo un calo di produzione al 10%, ma solo a una settimana dall’inizio della vendemmia riusciremo a capire un po’ meglio come hanno reagito le piante a una stagione molto difficile. Il 2024 ha visto precipitazioni da record: basti pensare che in Trentino le piogge dei primi 6 mesi dell’anno hanno battuto il precedente primato registrato nel lontano 1926. Sono dati che fanno riflettere», sottolinea Marcello Lunelli, vicepresidente di Ferrari Trento. «Il bilancio del gruppo al 31 dicembre 2023 — continua — riportava un fatturato pari a circa 145 milioni di euro. Quello del 2022 si aggirava intorno ai 153 milioni. Anche quest’anno caleremo. Purtroppo, facendo un’agricoltura “sotto le stelle”, alcuni eventi meteorologici non possiamo controllarli. Abbiamo investito molto in reti antigrandine, finanziando e aiutando i nostri conferenti con aiuti economici importanti, proprio per difendere il prodotto. L’importante è arrivare con dell’uva sana in cantina: non era scontato vista la stagione».
Le malattie fungine derivate dalle forti e prolungate precipitazioni hanno messo a dura prova il lavoro degli agronomi di Ferrari. Inoltre la conduzione biologica di tutti i vigneti di proprietà, e di parte dei vigneti dei viticoltori che conferiscono le proprie uve a Ferrari, comporta notevoli limitazioni in termini di difesa fitosanitaria: di conseguenza aumentano le difficoltà nella gestione. Proseguirà comunque la sperimentazione in cantina di un sistema basato sull’intelligenza artificiale, che acquisisce immagini digitali e, attraverso un algoritmo, è in grado di individuare in modo oggettivo la presenza di difetti dell’uva prima della pressatura.
Il mercato appare condizionato dalla crisi economica, sottolineata da tassi di interesse, inflazione e riduzione di capacità di acquisto. «Purtroppo la crisi si riflette anche e soprattutto sui prodotti di alta gamma, che vengono sì comperati, ma forse con meno frequenza, proprio perché la capacità di spesa non è più quella di alcuni anni fa – considera Lunelli — Speriamo nella stagione natalizia, speriamo anche in situazioni politiche un po’ più tranquille. In questo momento il mercato va molto nel comparto della mixology, soprattutto del gin, che ha un consumo giovane e disimpegnato».
Anche per Cavit, cooperativa che unisce 11 cantine sociali in tutto il Trentino, la situazione è simile. Già oggi, Andrea Faustini, enologo della Cantina viticoltori del Trentino, può stimare che la minore compattezza dei grappoli, quindi il peso inferiore, porterà a un calo di produzione, per lo meno sulle varietà a bacca bianca. Sulle varietà a bacca rossa, invece, i grappoli non indicano cali di produzione rispetto alla media storica. «Oltre a questo aspetto, i dati pre-vendemmiali confermano dei valori molto buoni sia per quel che riguarda l’acidità che per gli altri parametri qualitativi che lasciano sperare per una vendemmia molto buona. Questo chiaramente si verificherà se le condizioni meteo si manterranno stabili. Un decorso favorevole per la maturazione. A dare un forte contributo sono state anche le buone escursioni termiche tra notte e giorno che sono senz’altro favorevoli per una vendemmia di qualità».
Sin da questa primavera, contraddistinta da freddo e da piogge frequenti e abbondanti, la preoccupazione maggiore a riguardato la materia prima: «La primavera ha reso faticosa la stagione viticola, sia per quanto riguarda la difesa, ma anche per l’impossibilità di intervenire con operazioni in vigneto, le cosiddette operazioni a verde per interventi agronomici». Così Faustini spera di vedere risultati positivi anche per questo anno economico, dove però le speranze non sembrano bastare a eguagliare l’ultimo bilancio al 31 maggio 2023, che vedeva per Cavit 267 milioni di fatturato.
Le Cantine Mezzacorona, infine, inizieranno la vendemmia nella seconda parte della settimana, indicativamente venerdì o sabato, in base alle previsioni meteo. Il quadro prospettato dal direttore di Mezzacorona Francesco Giovannini non cambia rispetto alle altre cantine: «Aspettiamo un leggero calo rispetto alla vendemmia scorsa, questo causato da una serie di fattori durante la stagione, a partire un po’ dal freddo di aprile, che ha causato qualche danno con le gelate a macchie di leopardo, che comunque in parte hanno danneggiato la produzione. Sicuramente anche tutta la piovosità che abbiamo avuto nel corso della stagione, soprattutto nel momento della fioritura, ha dato problemi a qualche varietà. Le stime rimangono stime, sapremo di più solo dopo il bilancio vero e proprio».
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