La questione
mercoledì 4 Settembre, 2024
di Sara Alouani
A distanza di un anno, il tempo è trascorso ma nulla è cambiato. Era il 18 luglio 2023 quando il T aveva accolto e pubblicato l’appello disperato del presidente dell’associazione Atlas di Trento, Houcine Fatih, che chiedeva lo sblocco immediato della pratica di conversione delle patenti marocchine, ferma dal 2019. Proprio da quell’anno, infatti, il Marocco emette un nuovo modello, quello biometrico, che non è previsto dall’accordo bilaterale in vigore dal 1991. Un accordo che, dopo svariate richieste provenienti dalle comunità marocchina di tutta Italia, è stato finalmente aggiornato e siglato lo scorso 27 marzo alla presenza dell’ambasciatore del Regno del Marocco Youssef Balla e del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’incontro è anche stato riportato sul sito del Ministero corredato di foto che immortalano i due mentre firmano e poi si stringono la mano. «Al momento, però – spiega Fatih – a distanza cinque mesi, non è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale ed i cittadini marocchini si vedono rifiutata la richiesta di conversione». Questo perché, la legislazione italiana permette ai cittadini extra-ue di guidare con la patente del paese d’origine per un periodo massimo di un anno dall’acquisizione della residenza in Italia. Scaduto questo termine, il cittadino straniero deve provvedere al conseguimento della patente di guida italiana o alla conversione della patente straniera, laddove vige un accordo di reciprocità, come nel caso, per l’appunto, del Marocco. Un problema, questo, che porta centinaia di marocchini residenti in Trentino a non avere un documento di guida valido e quindi, a vedere sfumare tutte le opportunità lavorative che richiedono una patente, in un periodo storico in cui il settore dei trasporti privati e pubblici è in affanno, «a causa della carenza di conducenti di mezzi su gomma» come aveva confermato Andrea Gottardi, titolare dell’omonima ditta di autotrasporti. O semplicemente a trovarsi in difficoltà negli spostamenti casa-lavoro come Abdelchafik Saidi, da tre anni residente a Brentonico e dipendente di una ditta a Rovereto. «Per il primo anno ho potuto guidare con la patente marocchina- spiega Saidi- ed ho acquistato un’auto». La stessa auto che ora, è parcheggiata sotto casa e non può essere utilizzata perché non gli è possibile convertire la patente di guida marocchina rilasciata dal suo Paese nel 2020 dopo averla rinnovata (Saidi ha ottenuto la patente nel 2011 ndr). «Da anni mi ritrovo a chiedere un passaggio ai colleghi, oppure, mi fermo a dormire a Rovereto da mio fratello. Ma non posso andare avanti così». Tra l’altro, Saidi soffre di asma e non può utilizzare la bici per effettuare tratte lunghe. «Non è facile vivere senza auto – conclude Saidi – specialmente se si vive in montagna. Spero di non rimanere in questa situazione ancora a lungo». Ma la beffa nella beffa, è che esiste anche un termine entro il quale la patente può essere convertita dopo l’acquisizione della residenza, e per il Marocco è sei anni. Questo significa che chi è entrato in Italia nel 2019 con una patente biometrica ha ancora pochi mesi a disposizione per effettuare la conversione. Scaduto questo periodo, la norma prevede che venga valutata «l’opportunità di un provvedimento di revisione della patente italiana emessa per conversione per verifica dell’idoneità tecnica alla guida». Al momento, però, non rimane altro da fare se non attendere l’ufficializzazione dell’accordo aggiornato e la sua entrata in vigore.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
L'incidente a San Martino di Castrozza, il padovano di 7 anni è ancora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il piccolo era sul mezzo in uso alla Polizia insieme all’amico del papà