il caso
venerdì 24 Gennaio, 2025
di Stefano Marini
Risvegliarsi nel cuore della notte con una parete sfondata e un enorme macigno nel bel mezzo della casa. È successo ieri a una sfortunata famiglia di Ponte Caffaro, frazione del Comune di Bagolino che confina direttamente col Trentino. Per fortuna, a parte il terribile spavento, l’evento è stato privo di conseguenze sulle persone. Non così per la viabilità di collegamento con Bagolino, visto che la SS669 è rimasta chiusa fino alle 14.00 circa per consentire le verifiche del caso e il disgaggio del materiale presente in locco ed ancora pericolante. In conseguenza di ciò il traffico è stato deviato sulla SP241 che dalla frazione storese di Lodrone sale prima a Riccomassimo e poi raggiunge il Comune bagosso.
Lo smottamento si è verificato attorno alla mezzanotte di venerdì. Un sasso di grosse dimensioni si è sganciato dal versante montano che sovrasta la SS669 ed è precipitato a valle, arrestando la sua corsa solo dopo aver colpito e devastato una casa annessa ad una fioreria che sorge nei pressi della Statale del Caffaro. Grande come si può immaginare la paura per i residenti, tutti miracolosamente illesi. Gravi anche le conseguenze per la viabilità, con la strada per Bagolino che è stata immediatamente chiusa in attesa di poter effettuare le necessarie verifiche sulla sicurezza del versante. Le operazioni sono durate fino alle 14.00 circa, quando è arrivato l’ok per riaprire il percorso al traffico. Nel frattempo tutti i mezzi diretti a Bagolino dal fondovalle sono dovuti passare dalla strada di Riccomassimo, un percorso montano irto e stretto che però rappresenta l’unico accesso alternativo all’abitato bagosso. Nonostante l’insolito numero di mezzi per un percorso così impervio, il traffico ha comunque retto bene.
«L’intervento di verifica e disgaggio dei massi è terminato attorno alle 14.00 – spiega la sindaca di Bagolino, Claudia Carè – sono state verificate le condizioni per una riapertura in sicurezza della SS669 e quindi il tratto stradale è stato riaperto. Ringrazio gli uomini della protezione civile, i rocciatori e i geologi della Provincia di Brescia per il lavoro svolto in maniera celere e professionale. La gestione del traffico passando da Lodrone e poi da Riccomassimo è stata comunque adeguata e si è evitato l’isolamento del nostro abitato».
Che ci fosse da metter mano a quel tratto stradale era cosa nota:«In effetti nel corso del 2025 erano già in programma verifiche e lavori di messa in sicurezza sulla strada che sale dallo svincolo di Sant’Antonio e arriva a Bagolino – conferma la prima cittadina – direi che queste operazioni si dimostrano più impellenti che mai».
Intanto sui social network, e non solo, è tornata alla ribalta la questione della viabilità di collegamento tra Trentino e Lombardia e in particolare del tunnel che si vorrebbe costruire per collegare Bagolino a Lavenone:«Come Comune di saremmo contentissimi che un’opera del genere si realizzasse – afferma Carè – tuttavia bisogna essere seri e ricordarsi che del tunnel, così come della tangenziale per arrivare in Trentino da Brescia, si parla da almeno 30 anni. Per mancanza di lungimiranza e di fondi non se ne è fatto mai niente. I risultati sono quelli visti oggi (ieri Ndr). A questo punto io sarei già soddisfatta se mettessero in sicurezza e migliorassero la percorribilità della viabilità che abbiamo».
la nomina
di Redazione
Esperto di settore, guiderà l’attuazione delle misure necessarie, con particolare attenzione al miglioramento delle pratiche igienico-sanitarie e al monitoraggio degli obblighi di sicurezza alimentare