La vicenda

domenica 18 Giugno, 2023

Pedinata e minacciata di essere riportata in Pakistan, maltrattamenti su una quindicenne

di

Padre e due fratelli, dopo le indagini dei carabinieri di Borgo Valsugana, sono stati denunciati anche per lesioni e stalking e hanno il divieto di avvicinamento. L'adolescente ha confidato i soprusi a scuola: le vietavano i social network e i vestiti occidentali

Un vero incubo quello vissuto da una quindicenne di origini pakistane che viveva nel territorio della Valsugana con la madre, il padre e i due fratelli più grandi di lei e che è stato interrotto dall’intervento del tribunale e delle forze dell’ordine. Quella della ragazza, fino a metà giugno, è stata una vita fatta di violenza fisica e verbale, stalking e privazioni in genere da parte degli uomini di casa, il padre e i due fratelli maggiori con, pare, il silenzio accondiscendente della madre. Un incubo che, però, è stato interrotto venerdì, dall’intervento dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Borgo Valsugana che hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla minore, emessa nei confronti dei tre uomini dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trento, al culmine di un’indagine su tutta la vicenda. I reati a loro contestati sono: maltrattamenti in famiglia, lesioni e stalking. A lanciare l’allarme e attivare i carabinieri è stato il dirigente scolastico dell’istituto frequentato dalla vittima. La quindicenne, con il supporto di una psicologa, ha raccontato una storia raccapricciante, fatta di violenze fisiche e verbali, che sarebbe stata costretta a subire tra le mura di casa. Violenze alle quali si sarebbero aggiunti la proibizione di uscire di casa da sola e il divieto assoluto di vestirsi all’occidentale. Da quanto appurato dai carabinieri, infatti, sarebbe bastato poco a scatenare la violenza tra le mura domestiche, anche un semplice rifiuto di servire il pranzo al fratello più grande avrebbe potuto far scattare la furia dei maschi di casa. La sofferenza della vittima a un certo punto è arrivata al culmine, tanto da spingerla a denunciare i vari soprusi. Una rottura che si è creata quando a tutta la violenza e la pressione esercitate su di lei dagli uomini di famiglia, si è aggiunto lo stalking da parte di uno dei due fratelli che la controllava assiduamente, impedendole anche di aprire un profilo su Instagram e non solo. Il fratello, poi, le ha anche rotto il telefono dopo aver letto alcuni messaggi che la minore avrebbe scritto ad altre persone. Oltre alle continue vessazioni sulla giovane, con minacce anche gravi, lo stesso fratello nelle scorse settimane avrebbe inoltre detto alla sorella che aveva intenzione di portarla in Pakistan per costringerla a sottostare ai canoni dell’ortodossia religiosa islamica e a sposarsi non appena avrebbe compiuto la maggiore età. Il rapido intervento dei carabinieri di apertura delle indagini hanno scongiurato epiloghi estremi e temuti anche dagli inquirenti. La giovane vittima è stata portata in una struttura «protetta». I tre uomini ora aspettano di comparire davanti al giudice.