conflitto in palestina
martedì 10 Ottobre, 2023
di Sara Alouani
Il 7 ottobre 2023 ha segnato l’ennesimo giorno in cui si sono accesi, anzi, riaccesi i riflettori sul conflitto israelo-palestinese che perdura da oltre 70 anni, da quando fu dichiarato lo Stato di Israele. Almeno sette le guerre a Gaza negli ultimi diciotto anni e, cioè, da quando Hamas prese il pieno controllo della Striscia e Israele la dichiarò «territorio ostile».
Cos’è Hamas?
Hamas è un movimento militante islamista e uno dei due principali partiti politici dei territori palestinesi che governa più di due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza. Il gruppo è noto soprattutto per la sua resistenza armata contro Israele.
Hamas, acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiya (“Movimento di resistenza islamica”), è stato fondato a Gaza dallo sceicco Ahmed Yassin, un ecclesiastico palestinese e attivista delle sezioni locali dei Fratelli Musulmani, nel dicembre 1987, dopo lo scoppio della prima intifada, una rivolta palestinese contro l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme Est. Il movimento ha continuato a guidare la resistenza violenta anche durante la seconda intifada, all’inizio degli anni 2000. Il capo di Hamas è Ismail Haniyeh, eletto leader nel 2017; è stato anche primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese, dopo aver vinto le legislative nel 2006 proprio con Hamas. Il movimento è composto da due rami: uno armato (le brigate Izz al-Dīn al-Qassām) e uno politico. Israele, Usa e della Ue, la considerano un’organizzazione terroristica e in quanto tale Hamas è tagliato fuori dall’assistenza ufficiale degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. L’Iran, invece, è uno dei maggiori benefattori di Hamas, che contribuisce con fondi, armi e addestramento e attualmente fornisce circa 100 milioni di dollari all’anno.
Perché Gaza?
Hamas controlla la striscia di Gaza dal 2006, dopo essere entrato a pieno titolo nella scena politica palestinese, partecipando al processo elettorale e vincendo con ampio margine le elezioni parlamentari, provocando forti ostilità con al-Fatah, l’altra organizzazione politica e paramilitare palestinese, che ebbe Yasser Arafat come leader. Israele da quel momento ha dichiarato la Striscia di Gaza «territorio ostile». Hamas da anni perpetua una leadership nella lotta contro l’occupazione dei territori palestinesi, ricevendo aiuti finanziari e militari dall’Iran. Israele ha sempre risposto interrompendo per lunghi periodi la fornitura d’elettricità, di carburante e di beni essenziali, oltre che bloccando le esportazioni. L’Autorità palestinese in Cisgiordania, si è sempre posta come unico interlocutore possibile per eventuali negoziati. Anche i rapporti ostili fra Hamas e i palestinesi di al-Fatah di Abu Mazen (ora presidente della Palestina) in parte spiegano perché il conflitto si sia concentrato sempre su Gaza.
Quante sono state finora le guerre di Gaza?
Almeno sette negli ultimi diciotto anni. La prima viene identificata nell’operazione Piogge Estive, nel 2006, quando due miliziani palestinesi vennero uccisi e un soldato israeliano venne rapito. Seguì l’operazione Piombo Fuso nel 2008, quando Israele entrò a Gaza dopo ripetuti lanci di razzi palestinesi: in tre settimane di guerra morirono 1.400 palestinesi e 13 israeliani. Nel 2012 l’operazione Pilastro di Difesa vede un attacco missilistico israeliano ai danni della popolazione palestinese. In questo attacco morì anche il capo militare di Hamas oltre a 177 palestinesi e 6 israeliani. Nel 2014, ci fu l’operazione Linea di Protezione mirata a bloccare i razzi e chiudere i tunnel che collegano la Striscia all’Egitto: sette settimane di fuoco, 2.251 palestinesi e 74 israeliani uccisi.
Nel maggio 2021, undici giorni di conflitto causarono la morte di 248 palestinesi, di cui 66 bambini, e di 13 israeliani. Anche nel maggio 2023 ci furono cinque giorni di scontri: 33 palestinesi morti, 2 israeliani. Sabato 7 ottobre 2023 sarebbe cominciata la settima guerra.
Da quanto dura il conflitto arabo-israeliano?
Tutto cominciò nel 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele e della Nakba palestinese, anno in cui 700.000 palestinesi, metà della popolazione araba di quella che era la Palestina governata dagli inglesi, fuggirono o furono cacciati dalle loro case, finendo in Giordania, Libano e Siria, oltre che a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Israele, alleato degli Stati Uniti, a sua discolpa dichiarò di essere stato attaccato da cinque Stati arabi il giorno dopo la sua creazione. I patti di armistizio interruppero i combattimenti nel 1949, ma non ci fu mai una pace formale.
Nel 1967, Israele effettuò un attacco preventivo contro Egitto e Siria, dando il via alla Guerra dei Sei Giorni. Da allora Israele occupa la Cisgiordania, Gerusalemme Est araba, conquistata dalla Giordania, e le alture siriane del Golan.
Nel 1973, Egitto e Siria attaccarono le posizioni israeliane lungo il Canale di Suez e le Alture del Golan, dando inizio alla Guerra dello Yom Kippur. Israele respinse entrambi gli eserciti nel giro di tre settimane.
Nel 1982 Israele invase il Libano e migliaia di combattenti palestinesi sotto Yasser Arafat furono evacuati via mare dopo un assedio di 10 settimane. Nel 2006, la guerra scoppiò di nuovo in Libano quando i militanti di Hezbollah catturarono due soldati israeliani e Israele reagì.
Nel 2005 Israele abbandonò Gaza, conquistata dall’Egitto nel 1967. Ma a Gaza si verificarono gravi esplosioni nel 2006, 2008, 2012, 2014 e 2021, con raid aerei israeliani e lanci di razzi palestinesi, e talvolta anche incursioni transfrontaliere da entrambe le parti.
Oltre alle guerre, ci furono due intifade o rivolte palestinesi, tra il 1987-1993 e di nuovo nel 2000-2005. La seconda ha visto ondate di attentati suicidi di Hamas contro gli israeliani.
La conferenza internazionale
di Redazione
L'intesa è stata siglata alla conferenza di Baku (Azerbaigian). Le risorse serviranno a limitare o ridurre le emissioni di gas a effetto serra