il lutto

venerdì 19 Aprile, 2024

Pergine, Franco Zampedri morto a vent’anni dall’incidente. Il papà: «Non auguro a nessuno di accudire così il proprio figlio»

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Ex tecnico universitario, 53 anni, di Viarago, uscì di strada a Canezza. Dal 2004 era in stato vegetativo alla Apsp Santo Spirito

È morto ieri Franco Zampedri, dopo vent’anni dall’incidente che lo aveva ridotto in stato vegetativo. Era originario di Viarago e il 4 luglio 2004 era stato vittima di un incidente automobilistico a Canezza. Mentre stava guidando era uscito di strada nei pressi della località di Portolo, facendo un volo di due metri. Tornava da Sant’Orsola, dove era stato a trovare la fidanzata. L’impatto gli aveva causato un arresto cardiaco e da allora è rimasto in stato vegetativo.
Dopo l’incidente, Franco Zampedri è stato ricoverato all’Azienda pubblica di servizi alla persona «Santo Spirito» di Pergine. L’incidente lo strappò alle persone che aveva più care: il papà Goffredo e il fratello Sergio, aveva lasciato la fidanzata Cristina Bertoldi, con cui programmava di trasferirsi a Sant’Orsola. «Sono stati anni molto duri: non auguro a nessun padre di dover accudire il proprio figlio» dice il padre Goffredo, che nonostante tutto ha seguito Franco in tutti questi anni. «Ho perso mia moglie trent’anni fa, ma questo è stato un colpo doppiamente duro. L’attenzione del personale della casa Santo Spirito è stata un grande conforto in questi anni, specialmente la dottoressa Maria Teresa Mattivi, che mi è stata molto vicina. Le cure che ha ricevuto sono state molto soddisfacenti. Il personale è molto specializzato e lo hanno curato con amore».
Prima dell’incidente, Franco Zampedri aveva lavorato per l’Università di Trento. Inizialmente era un impiegato per l’economato, ma si era poi trasferito negli uffici del Cial, il centro linguistico dell’Ateneo che aveva sede nella Facoltà di Lettere. Nonostante la sua vita sia stata spezzata troppo presto, il ricordo che ha lasciato nelle persone è ancora oggi profondissimo. «Sono state tante le persone che sono venute a trovare Franco in questi ultimi giorni», prosegue il padre. «A Viarago lo ricordavano con affetto. Io sono rimasto con lui tutto il giorno, perché sapevo che stava male. Ma sono arrivati anche molti suoi colleghi dall’Università. Hanno preso tutti ferie nonostante siano passati vent’anni».
La vicinanza si è sentita anche da mondi più distanti da quello delle conoscenze più intime. Le istituzioni sia locali che provinciali gli sono sempre state accanto: nel 2007, aveva ricevuto la visita dell’assessore Tarcisio Andreolli.
Le grandi passioni di Franco
Zampedri erano due: la banda e il calcio. Sempre nel 2007, la notizia della sua situazione ha raggiunto persino la Juventus. Così, a Pergine è venuto a trovarlo anche il capitano di allora, Alessandro Del Piero.
«Io e Goffredo siamo amici e la sua dedizione a Franco è stata incredibile: veniva in Rsa anche due volte al giorno» ricorda Marco Casagrande, fino al 2015 presidente della Apsp. Affezionato è anche il ricordo dei nipoti Natanael, Rihane e delle piccole Ilayda e Ileyna, di Samantha, Sergio e i piccoli Oliver ed Elias.
Il funerale avrà luogo domani 20 aprile nella chiesa parrocchiale di Viarago alle 14.30. Seguirà poi la cremazione.