la storia

sabato 13 Luglio, 2024

Pergine, rubano tablet e computer al bar Alba. Poi si pentono e restituiscono la refurtiva

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Dopo l'annuncio disperato sui social della titolare i due hanno riportato il bottino nel locale. Un pentimento o, piuttosto, una sana preoccupazione per le conseguenze penali?

Un ladro gentiluomo, semplicemente pentito, o, piuttosto, preoccupato per le conseguenze penali? Il responsabile del furto di un tablet e di un computer l’altra notte al centralissimo bar Alba di Pergine ha restituito la refurtiva. Riportandola, la notte tra giovedì e ieri, davanti alla porta d’ingresso dell’esercizio commerciale di piazza Gavazzi. Con grande sorpresa, il figlio della titolare, alle 7.30, all’apertura di ieri, ha fatto la piacevole sorpresa: «In una borsa di plastica abbiamo trovato entrambi i nostri device elettronici». La signora Antonella Dalsass è convinta che l’appello lanciato sui social che invitava a restituire il maltolto sia stato raccolto dal ladro. Dai ladri, per meglio dire, visto che le telecamere di sorveglianza hanno immortalato un individuo a volto scoperto frugare all’interno del bar e un complice fare «da palo» all’esterno. I due sono stati favoriti, martedì scorso all’una di notte, da un’imposta chiusa male e sono riusciti a penetrare nel locale. Pochi spicci in cassa, hanno rubato una chiave, il tablet che serviva ai proprietari a diffondere musica nel bar e il computer utilizzato per la contabilità e le email. «Mio figlio ha subito bloccato a distanza l’utilizzo di entrambi gli strumenti elettronici» spiega Antonella Dalsass, e forse questo ha indotto i due ladri a restituire un tablet e un computer inservibili a chi magari non è esperto nello sbloccarli. «Non ce l’aspettavamo proprio, questo gesto è stata una vera sorpresa» sospira ancora la titolare, ma nella voce resta un velo di malinconia. Il lieto fine è un piccolo balsamo, per mamma e figlio, che a dicembre chiuderanno. Hanno deciso, non ci saranno ripensamenti: «Coi lavori alla piazza gli affari sono crollati di più di un terzo. L’affitto pesa. Apriamo dalle 7.30 alle 14 e dalle 17 alle 21.30 per limitare i costi». La signora Dalsass ha già iniziato un altro lavoro e nel bar rimane prevalentemente suo figlio. «Dispiace che un furto così possa avvenire in pieno centro, nonostante gli impianti di videosorveglianza». I titolari del bar sono stati invitati dai carabinieri nella locale stazione dell’Arma, dove hanno ritirato la denuncia-querela. Ora il reato, in base alla legge Cartabia, non è più procedibile d’ufficio. Insomma, un lieto fine per tutti e una storia edificante che fa notizia, nonostante l’inequivocabilità del furto commesso martedì notte.