L'emergenza

martedì 17 Dicembre, 2024

Pergine: tre tentati furti in una settimana, colpita anche la nuova fioreria in via Tre novembre

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L'ultimo episodio in un negozio del complesso Serpentone. Gli esercenti: «Siamo preoccupati»

Pergine. Tre tentativi di furto nell’arco di una settimana, in tre attività diverse. Due persino nello stesso edificio, il condominio «Serpentone» di via Pennella. È questo il bilancio degli ultimi raid tentati dai ladri nel centro storico di Pergine, dove molti esercenti lamentano una situazione di sicurezza sempre più scarsa.
L’ultimo episodio risale a questo sabato, poco dopo le 19. La vittima è stata Lisa Moser, che da circa un anno e mezzo gestisce il salone «E perché no…», dentro il complesso del Serpentone. «In quel momento non ero in negozio, ci ho messo circa un’ora e mezza a tornare — racconta la parrucchiera —. Un ragazzo che abita qua sopra ha visto un uomo incappucciato che continuava a percorrere la strada davanti al negozio. Poi ha iniziato a sentire dei rumori strani. Un altro vicino di casa ha visto lo stesso uomo sospetto e gli ha urlato contro: allora è scappato, lanciando un piede di porco nell’aiuola vicina. I miei vicini hanno avvisato Francesco, il titolare del bar qui vicino che ha poi chiamato i carabinieri».
Al suo rientro, Lisa ha trovato la porta danneggiata in più punti, ma ancora chiusa. «Chiaramente provo tanta rabbia — prosegue —. Uno si ammazza di lavoro, e poi deve avere a che fare anche con persone del genere. Prima non ero preoccupata, ma adesso sì. Questa ormai è una zona praticamente morta. Non posso dire nulla sul lavoro delle forze dell’ordine, che sono intervenute subito. In generale però mi sembra che si sia perso un po’ il controllo in fatto di sicurezza».
La domenica precedente, l’8 dicembre, anche il vicino bar Arcobaleno ha subìto un tentativo di effrazione poco prima delle 18. «Anche se il bar era chiuso ero rimasto dentro a sistemare alcune cose — racconta Francesco Rizziato che da un anno gestisce il bar con la compagna Doriana Grandi —. Improvvisamente ho sentito un colpo provenire dalla finestra del locale. Poi ho sentito una seconda botta: il vetro si è incrinato e dietro ho visto un uomo dal volto coperto. Aveva rotto il vetro tirando un sasso, per aprire la finestra con la maniglia interna. Ho chiamato subito il 112 e sono uscito dalla porta del locale. Quando sono arrivati i carabinieri il ladro era già scappato. Per fortuna non è riuscito a rubare nulla dato che la cassa era vuota».
Anche secondo Francesco la zona del Serpentone, verso sera, diventa poco sicura. «Siamo preoccupati — prosegue —. Mi capita spesso di restare anche dopo la chiusura per aspettare la mia compagna. La notte vedo molte persone sospette: purtroppo la zona è spesso buia ed è priva di telecamere».
Lo stesso giorno, i ladri sono entrati anche dentro la fioreria «M’ama non m’ama» in via Tre novembre. «È successo tutto durante il pomeriggio, tra le 12 e le 16 — racconta la titolare Serena Mattedi, che ha aperto bottega ad agosto —. Verso mezzogiorno ho chiuso il negozio portando via l’incasso: aveva nevicato e c’era poca gente, quindi stavo valutando se tornare in negozio anche il pomeriggio. Alle 16 una vicina ha visto la porta del negozio aperta e mi ha avvisata: i ladri devono aver sfondato la porta con una spinta (dato che non è blindata), e poi si sono messi a rovistare per il negozio. Era quasi tutto sottosopra: deve essere entrata più di una persona. Fortunatamente non hanno rubato nulla».
A differenza delle altre due vittime, Serena ha deciso di non sporgere denuncia. «È stato davvero demotivante — conclude la fiorista —. Non me la sono nemmeno sentita di denunciare. I ladri non si sono fatti scrupoli nonostante i locali aperti e le telecamere perché sanno di essere intoccabili. Personalmente, non mi sento tutelata».