L'inchiesta sull'opera d'arte
sabato 13 Gennaio, 2024
di Redazione
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata ha delegato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale all’esecuzione di perquisizioni domiciliari nei confronti del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, con contestuale notifica della posizione di indagato, relativa all’ipotesi di reato di riciclaggio. La perquisizione è stata disposta nell’ambito di indagine relativa all’ipotesi di reato di riciclaggio a carico di Sgarbi, per avere acquisito la disponibilità di un bene culturale, costituito da un quadro del Seicento di grosse dimensioni raffigurante «un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro» attribuito al pittore Rutilio Manetti.
Nel corso delle operazioni, estese anche ai domicili romano e marchigiano del critico d’arte, cui hanno collaborato anche le parti in causa, sono stati sequestrati anche dispositivi telematici, informatici e documentali inerenti l’indagine in corso. Secondo quanto si legge nella nota dei Carabinieri Tpc, l’opera sarebbe il provento di furto, avvenuto presso il castello di Buriasco ai danni della proprietaria Margherita Buzio, denunciato il 14 febbraio 2013 ai Carabinieri di Vigone nel torinese, in concorso con persone allo stato ignote.
Le perquisizioni hanno portato al sequestro del dipinto per i successivi riscontri scientifici, dipinto che è stato trovato dalle autorità presso magazzini di Ro Ferrarese in provincia di Ferrara nella disponibilità della Fondazione “Cavallini-Sgarbi” assieme ad una copia in 3D, fatta eseguire da un laboratorio di Correggio in provincia di Reggio Emilia. «Ho consegnato spontaneamente l’opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso. Non ho nulla da temere» ha scritto Sgarbi in un post su X dopo le perquisizioni.