pesca
giovedì 8 Febbraio, 2024
di Redazione
Si è tenuto ieri l’incontro all’incubatoio di Desenzano del Garda (BS) tra l’assessore all’agricoltura, Sovranità Alimentare e foreste, Alessandro Beduschi, l’assessore regionale alla Pesca della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, l’assessore della Provincia Autonoma di Trento, Roberto Failoni, insieme a Mariastella Gelmini e Filippo Gavazzoni, presidente e vicepresidente della Comunità del Garda.
«Regione Lombardia – spiega Beduschi – continua a lavorare per sbloccare la questione del divieto di immissione del coregone nel Lago di Garda. In tal senso l’intesa con Veneto e Trentino per avviare uno studio scientifico teso a dimostrare il riconoscimento del coregone come specie parautoctona rafforza la convinzione di voler presentare tutte le evidenze scientifiche utili ad approfondire questa tematica. La pesca del coregone-lavarello è fondamentale per la sopravvivenza del settore nel bacino e proprio per questo verrà fatto di tutto per dimostrare le nostre ragioni e quelle del comparto».
«È stato un incontro positivo per il futuro della pesca sul Lago di Garda – dichiara l’assessore veneto Corazzari- perché Veneto, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento hanno dimostrato di essere in sintonia. Non solo a breve arriverà un nuovo regolamento sulla pesca per l’intero lago, ma verrà avviato anche lo studio congiunto per fornire elementi utili per la gestione di alcune specie di grande interesse per il mondo della pesca».
«Il prossimo passo – conclude l’assessore veneto – sarà la sottoscrizione di uno specifico protocollo di intesa per avviare lo studio, ed è prevista inoltre l’attivazione di un tavolo di consultazione permanente tra le amministrazioni regionali e la Comunità del Garda».