VAL DI SOLE
domenica 28 Aprile, 2024
di Davide Orsato
In coma dopo essere stato picchiato alla sagra «de San Zorz», San Giorgio, l’evento che, da sempre, raduna tutta la comunità di Croviana. Trovato senza conoscenza poco lontano dalla scuola elementare «Pézzen», la cui palestra ospitava la festa. In queste ore i carabinieri stanno cercando di mettere assieme tutti i pezzi del puzzle su quanto accaduto la notte tra venerdì e sabato nel piccolo centro della val di Sole. La prima certezza è che un 41enne è ricoverato in condizioni gravissime nell’unità operativa di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara, a Trento. La seconda è che quella stessa persona si era fatta notare nel corso della serata: disturbando (i testimoni hanno parlato di «molestie») diverse tra le ragazze presenti. La terza è che, a un certo punto, due di loro hanno reagito: gli hanno messo le mani addosso, lo hanno colpito a più riprese, percuotendolo — secondo alcune persone che hanno visto la scena — anche alla testa. Solo a quel punto, frastornato e invitato a lasciare la sagra, l’uomo se ne é andato. E qui finiscono le certezze e iniziano i dubbi. Poco dopo, infatti, il 41enne è stato trovato privi di sensi in strada, a pochi metri dall’uscita. Sulla testa segni di lesioni. Dovuti a una caduta o alle botte? È l’enigma che si dovrà sciogliere ora, per attribuire tutte le responsabilità del caso.
Le indagini
Tutti i protagonisti della vicenda sono della zona. L’uomo gravemente ferito è di Croviana: un libero professionista, geometra, noto in paese. Le due ragazze hanno, all’incirca, la metà dei suoi anni: poco più che ventenni, vivono in altri paesi della valle. Si conoscevano, almeno di vista. E si sono sentite importunate. I testimoni raccontano, infatti, che era da un po’ che l’uomo, che con tutta probabilità aveva esagerato col bere, «ci stava provando» con alcune delle presenti: un atteggiamento che aveva avuto anche in passato e che, spesso, gli veniva perdonato. Ma questa volta non è andata così: la reazione è stata furiosa ed è stata vista da molti dei presenti che, nonostante l’ora tarda, continuavano ad affollare la strada. Gli organizzatori, i ragazzi del «Gruppo Giovani Sportiva» lo avevano invitato in più occasioni ad andarsene, a lasciare in pace le persone che volevano solo divertirsi. Soltanto dopo la colluttazione ha accolto il loro consiglio. E appena uscito è stato trovato senza conoscenza. È stato in quel momento che sono entrati in scena i carabinieri della stazione di Malè, assieme ai colleghi del nucleo radiomobile della compagnia di Cles. Secondo quanto risulta ai militari, l’allarme sarebbe stato tempestivo: il 41enne non sarebbe, insomma, rimasto a terra, privo di sensi, a lungo.
I soccorsi e la denuncia
Dopo le operazioni di soccorso (è intervenuto l’elicottero del 118), le divise hanno proceduto a sentire i presenti, per ricostruire l’accaduto. Le versioni raccolte sembrerebbero concordare sui dettagli principali. Individuate anche le due ragazze che avevano colpito l’uomo: entrambe avrebbero collaborato con i carabinieri mettendosi a loro disposizione. Agli organizzatori è stato chiesto di non utilizzare l’area per consentire ulteriori rilievi, anche se lo stabile della palestra utilizzato per la sagra non è stato posto sotto sequestro. In mattinata le due ragazze sono state denunciate: l’ipotesi di reato è di lesioni gravi. Escluso, invece, il coinvolgimento di una terza persona, un ragazzo, che sembrava aver partecipato alla lite in un primo momento.
Il nesso causale
Per la Procura di Trento, che coordina le indagini (la pm di turno è Maria Colpani) sarà importante capire la relazione tra le gravi condizioni dell’uomo e l’episodio. È proprio su questo punto che le testimonianze raccolte non sono chiare: da un lato c’è chi ha affermato che l’uomo è stato picchiato con veemenza, dall’altro in molti assicurano che faceva già fatica a reggersi in piedi: avrebbe esagerato con l’alcol.
Sagra annullata
Dopo quanto accaduto, già ieri mattina, gli organizzatori hanno optato per annullare l’evento. L’hanno comunicato in modo stringato, tramite i social, senza specificare il motivo. Nessuno di loro parla volentieri ma si dicono profondamente toccati da quanto avvenuto. C’è anche, però, la consapevolezza di «aver rispettato le regole». «La serata stava andando bene — racconta uno del gruppo — quando ci siamo accorti che c’erano dei problemi abbiamo invitato una persona ad andarsene: non ci siamo girati dall’altra parte». La notizia ha fatto in brevissimo tempo il giro del paese. E per quanto «San Zorz» sia un evento atteso, la prima di tante feste della bella stagione e — cosa più importante — un’iniziativa pensata per i giovani della comunità dai loro stessi coetanei, anche volendo non ci sarebbe stato il clima adatto per continuare. La tristezza per quanto accaduto, la preoccupazione per le condizioni di una persona conosciuta da tutti, non l’avrebbero mai consentito.