calcio
giovedì 21 Settembre, 2023
di Stefano Frigo
Un pareggio che prima della partita nessuno nell’ambiente del Trento avrebbe firmato. Con il senno di poi però l’uno a uno maturato ieri sera allo stadio Briamasco tra aquilotti e Legnago può essere accolto con relativa soddisfazione. I gialloblù, opposti ad una formazione con uno score di due sconfitte e una vittoria nelle prima tre giornate, si sono resi protagonisti di un primo tempo molto negativo (per usare un eufemismo) terminato sotto di un gol e in inferiorità numerica. Merito del club di via Sanseverino esser riuscito a impattare la situazione nonostante tutto mantenendo così l’imbattibilità. Tedino fa meno turn over rispetto alla partita di tre giorni fa a Novara schierando Russo tra i pali, in difesa Frosinini a destra, Ferri e Obaretin centrali e Vaglica a sinistra. In mezzo al campo spazio a Sangalli, Attys e Di Cosmo mentre il tridente d’attacco vede la presenza di Pasquato, Petrovic e Terrani. Il Legnago parte convinto trovando immediatamente il vantaggio con Martic che, lasciato colpevolmente solo sul secondo palo, colpisce di testa su azione di calcio d’angolo. Il Trento non sembra riuscire a svegliarsi, Noce viene fermato in extremis da una scivolata di Obaretin, Giani a destra fa quello che vuole con Vaglica in grandissima e costante difficoltà. I padroni di casa non arrivano mai neppure vicino all’area di rigore veneta, Tedino prova a correre ai ripari togliendo proprio Vaglica inserendo Vitturini, il Briamasco reclama un calcio di rigore per un tocco su Petrovic che però appare davvero tropo leggero. Obaretin combina la frittata fermando la corsa di Svideroschi lanciato verso la porta difesa da Russo, rosso diretto e Trento in inferiorità numerica. Si rientra dagli spogliatoi e i gialloblù piazzano Barison in mezzo alla difesa togliendo un attaccante (Terrani), Rada invece prende il posto di Di Cosmo. Giani trova lo spazio giusto in profondità finisce uno contro uno con Russo ma per superarlo si allarga troppo e la sua conclusione finisce di poco fuori, sulla ripartenza Frosinini viene trattenuto in piena area di rigore e il direttore di gara fischia il penalty. Petrovic si incarica della battuta e spiazza con freddezza Fortin. Nonostante i dieci uomini l’entusiasmo della rete galvanizza il Trento che conquista metri preziosi mentre il Legnago sembra impaurito. Trascorrono i minuti e la carica agonistica cala fisiologicamente, i veronesi non appaiono però intenzionati a schiacciare il piede sull’acceleratore. Il pari, alle fine dei conti, va bene a tutti e così il match si trascina – anche abbastanza stancamente – al triplice fischio finale. «Voglio fare i complimenti a Massimo Donati, ha preparato la partita meglio del sottoscritto. Almeno il primo tempo – ha spiegato Tedino -. Mi aspettavo un 3 – 4- 1- 2 e invece hanno cominciato con due trequartisti, siamo andati subito in difficoltà. Ripeto comunque: riuscire a rimettere in piedi determinate situazioni non è mai semplice né banale. Il Legnago ha dei meriti che vanno riconosciuti, questo è senza dubbio. Giocare ogni tre giorni ti fa perdere qualcosa sul piano del ritmo, ora dobbiamo recuperare al più presto tutte le energie possibili». Il club di via Sanseverino tornerà in campo domenica prossima (calcio d’inizio alle 14) quando sarà impegnato in trasferta, in casa di un Fiorenzuola superato per 2 – 0 a Lumezzane. Gli emiliani sono penultimi in classifica con tre lunghezze.
Tennis
di Redazione
Il campione altoatesino sulla copertina di «Tennis Magazine» che titola «Il primo della classe». Lui: «Tre anni fa nei tornei più importanti arrivavo negli ottavi, nei quarti; l'anno dopo alternavo quarti e semifinali»