Il percorso
mercoledì 6 Marzo, 2024
di Redazione
«Riconoscere l’identità cittadina significa innanzitutto valorizzarne la sua biodiversità, restituendo agli spazi la loro vivibilità con interventi capaci di contrastare gli effetti del cambiamento climatico». Questa la ricetta proposta da Elena Granata professoressa di urbanistica al Politecnico di Milano che ieri pomeriggio alla Fondazione Caritro in via Calepina ha sottolineato l’importanza di «mutare la pelle» alle città, popolandole di spazi verdi e lasciando a casa l’automobile, contribuendo a ridurre le alte temperature che le surriscaldano in estate. «Il cambiamento epocale che stiamo vivendo ci fornisce più domande che risposte, ma una cosa credo di averla capita. La città murale che per anni si è contrapposta alla natura fuori dalle mura non esiste più. Dovremo avere una grande capacità di immaginare il futuro per trovare nuovi modi di abitare lo spazio urbano». Alla domanda Dove finisce la città? Granata contrappone l’impossibilità della città come oggi la conosciamo di esistere. Sarà la natura la nuova protagonista delle nostre città, che torneranno a essere luoghi «femminili, umidi, capaci di trattenere l’acqua e ridurre le temperature, luoghi portatori di una nuova visione di bellezza».
All’incontro era presente anche l’assessora alla cultura Elisabetta Bozzarelli, che ha commentato: «Le riflessioni che hanno accompagnato i diversi appuntamenti interpellano la città e la cultura nel senso più ampio, in un nuovo protagonismo civico. Le trasformazioni che viviamo possono anche spaventare, perché i cambiamenti non sono semplici. La responsabilità che sentiamo molto forte come Amministrazione è quella di accompagnare, di guidare la città negli importanti cambiamenti che la stanno interessando. Perché la cultura è la partecipazione attiva della comunità che percorre e precorre anche gli stessi cambiamenti, materiali ed immateriali. L’interramento della ferrovia, ad esempio, lascerà una città liberata, con nuovi spazi da vivere. È fondamentale trovare modi nuovi per vivere la pluralità che il cambiamento porta con sé, imparando ad accogliere le diverse anime di Trento che da sempre è stata città di confine, capace di unire mondi e culture diverse. Il piano culturale oggi non è solo un piano programmatico ma è la possibilità di leggere dentro le grandi trasformazioni del nostro tempo lo spirito della città di domani. Essere stati in tanti e diversi per generazioni, ambienti e proposte ha portato quella pluralità che è essa stessa già il valore che porta con sé».
Granata è stata l’ultima ospite del percorso partecipato composto da sei incontri tematici e nato per coinvolgere la cittadinanza nella stesura del nuovo Piano di politica culturale Trento 2024 – 2034, che nelle prossime settimane sarà elaborato dai due consulenti Paolo Dalla Sega e Nahid Aliyari sulla base dei tanti stimoli e suggestioni emersi in questa prima fase di confronto.
Quasi centocinquanta i partecipanti ai seminari, tra cui tantissimi giovani, singoli cittadini o afferenti ad associazioni della città, che incontro dopo incontro hanno provato a rispondere alle domande Cosa può fare la cultura?, Chi paga la cultura? Trento, quanti anni hai? e Dove finisce la città? e hanno riflettuto sui temi A scuola di futuro e Sempre in cerca di spazi? insieme ai numerosi ospiti che in collegamento da diverse realtà nazionali e internazionali hanno arricchito il dibattito con importanti contributi esterni. Tra loro, Francesca Bertoglio, project manager di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023, Roberta Franceschinelli ideatrice e responsabile del bando “Culturability” nonché program manager alla Fondazione Unipolis di Bologna, Alessandro Bollo, direttore del Museo del Risorgimento Italiano di Torino, Linda Di Pietro, esperta in progettazione culturale e responsabile del settore cultura a Base Milano, Lorenzo Micheli founder di Campobase, curatore del Programma Scuola Futura del Mim ed esperto in politiche per la formazione, l’orientamento e l’internazionalizzazione.
A breve, sul canale Youtube del Comune e sul sito web istituzionale, nella sezione dedicata al Piano di politica culturale, saranno disponibili le registrazioni degli incontri che permetteranno di ascoltare gli interventi degli esperti.
Insieme a loro e ai due consulenti i partecipanti si sono confrontati sulle questioni proposte analizzando esperienze vissute e proponendo suggestioni concrete per il futuro. Il percorso partecipato, che ha previsto un’attiva partecipazione da parte dei cittadini, nasce infatti dalla necessità e dal desiderio del Comune ditracciare linee guida e mettere sul campo visioni innovative per il futuro culturale della Città.
Un ultimo appuntamento di restituzione è previsto nel mese di aprile, un’occasione per ripercorrere le tappe fondanti del percorso e tirare le somme insieme a Linda Di Pietro e Lucio Argano, esperto di gestione e progettazione culturale, docente all’Università Cattolica di Milano e project manager di Rome City of Film – Città creativa Unesco.
I consulenti che stanno curando il Piano sono Paolo Dalla Sega, consulente senior, docente all’Università Cattolica di Milano presso l’Interfacoltà di Economia e Lettere e Filosofia e membro della Commissione Consultiva per la Danza – Spettacolo dal Vivo Fondo Unico per lo Spettacolo del Ministero della Cultura, e Nahid Aliyari, consulente junior, giovane attiva da anni sul territorio in progetti di orientamento sociale e protagonismo giovanile, quali il festival culturale e musicale Poplar e l’associazione universitaria UNITiN.
la rassegna
di Redazione
Record di presenze per Antonella Viola a Borgo Valsugana e per Ivan Maffeis a Pieve Tesino. Tutti gli incontri sono disponibili sul canale YouTube della Fondazione Trentina Alcide Degasperi