Questura

domenica 10 Settembre, 2023

Picchia e maltratta genitori e fratello per 9 anni: arrestato dalla polizia

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In casa erano schiaffi e pugni. Ordinava: «Subito il caffè». Se non accadeva, spaccava tutto. «Vi ammazzo» le minacce ai suoi che lo hanno denunciato

Non passava giorno che non offendesse e non denigrasse i suoi genitori e il fratello con cui conviveva, denigrandoli, etichettandoli come «stupidi, falliti», la mamma addirittura come poco di buono. E abitualmente condiva il tutto con minacce come «Ti ammazzo», facendo sapere agli stessi familiari che avrebbe oltraggiato la memoria di ciascuno di loro. «Urinerò sulla tua tomba» l’avvertimento. E, ancora, il figlio e fratello impartiva ordini ai suoi in casa e pretendeva di essere assecondato. Se questo non accadeva sfogava la sua rabbia spaccando tutto nell’abitazione, facendo a pezzi le suppellettili. Un’aggressività, quella del 27enne, che scaricava anche sui familiari ai quali mimava il segno delle percosse e gliele faceva sentire pure sulla pelle, infierendo con pugni e schiaffi. Ma l’uomo non potrà più niente contro mamma, papà e fratello, rispettivamente di 59, 69 e 34 anni: ieri mattina è stato arrestato dai poliziotti della squadra mobile della questura di Trento che si sono presentati da lui, in città, con in mano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che la Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli. Deve rispondere di maltrattamenti e lesioni aggravati dalla recidiva e nei prossimi giorni dovrà comparire davanti al giudice per l’interrogatorio.

Mamma e papà in ospedale
Una liberazione, l’arresto, per i familiari che da nove lunghi anni, dal 2014, stavano vivendo un incubo tra le mura domestiche per quel figlio e fratello violento, aggressivo, anche senza motivo. Spesso del tutto fuori controllo. Li ha vessati fin da quando era un ragazzino, minorenne. E nel tempo non si è fatto scrupoli di percuoterli, ferirli, ingiuriarli, minacciarli e molestarli. Facendoli vivere in un clima di terrore. Ancora di più negli ultimi mesi, tanto da convincere i suoi, esasperati, sofferenti, preoccupati per la loro incolumità, a presentarsi in questura per formalizzare denuncia nei confronti di quel figlio e fratello con problemi di dipendenza da alcol e droga. I parenti, agli agenti, hanno mostrato i referti del pronto soccorso e raccontato del giorno in cui il 27enne aveva rotto la tv con un pugno, di quando ha preso a schiaffi il fratello sferrando un calcio alla porta della camera di questi tanto da romperne la cornice, degli altri episodi in cui aveva usato le mani. Un paio di mesi fa aveva assestato una sberla al papà, così forte da provocargli una frattura al collo. Di recente aveva schiacciato la spalla alla madre con una presa forte. In un’altra occasione le aveva sferrato un pugno alla testa così forte da farla cadere e sbattere contro una sedia, scaricando poi la rabbia sui piatti, mandati in frantumi. Una violenza tale, allora, da far scattare la richiesta di aiuto alle forze dell’ordine. Proprio in considerazione dell’aggravamento della situazione la Procura ha sollecitato il carcere per l’uomo, con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona e già destinatario di un ammonimento per maltrattamenti alla fidanzata, qualche anno fa. Una misura motivata, dal giudice, dal «concreto e attuale pericolo di reiterazione». E il fatto di vivere tutti sotto uno stesso tetto, per gli inquirenti, aumenta il rischio. Che cioè succeda ancora, che il 27enne insista con quelle condotte che, per il giudice, «denotano assoluta mancanza di controllo, con violenze, danneggiamenti, minacce e aggressioni subitanee e improvvise».