In tribunale
mercoledì 16 Aprile, 2025
Picchiato alla sagra perché accusato di molestie: la pm chiede il processo per le due ragazze che lo aggredirono
di Benedetta Centin
Il fatto un anno fa a Croviana. Il 41enne è rimasto in coma per un mese

Era la notte tra il 26 e 27 aprile 2024 quando un professionista di allora 41 anni era stato trovato per strada, in condizioni gravissime, incosciente, nelle vicinanze della scuola di Croviana, in val di Sole, dopo che era stato alla sagra di San Giorgio, San Zorz, la festa patronale sempre molto frequentata. A seguito delle indagini dei carabinieri della compagnia di Cles che hanno raccolto decine di testimonianze, degli accertamenti biologici svolti dai militari del Ris di Parma (Reparto Investigazioni Scientifiche), ma anche dell’analisi del contenuto dei telefoni, erano state denunciate due ragazze, oggi di 23 anni. Tra qualche mese, più precisamente a ottobre prossimo, dovranno presentarsi davanti al giudice per l’udienza preliminare con i loro avvocati. La pm Maria Colpani ha infatti sollecitato per loro il processo: ha chiesto infatti il rinvio a giudizio delle due con le accuse di lesioni gravi e deformazione permanente del volto in concorso (reato, quest’ultimo, che viene punito con la reclusione da otto a quattordici anni). Contestata anche l’aggravante di aver commesso i fatti per futili motivi ed essendo più persone riunite. Accuse, queste, da cui comunque le due giovani imputate avranno modo di difendersi attraverso i loro avvocati, Andrea de Bertolini e Angelica Domenichelli.
La ricostruzione
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori dell’Arma, il geometra si era incrociato due volte, nella zona della sagra, con le due ragazze, anche loro residenti in val di Sole. Prima dentro l’area dove si teneva la festa, la palestra della scuola elementare di Croviana appunto. I testimoni hanno riferito che l’uomo era «ubriaco e molesto» con i presenti. Le denunciate, ora imputate, avrebbero raccontato agli investigatori di essere state molestate da lui con avances sgradite e pure con palpeggiamenti. Secondo gli inquirenti le due, allora di 22 anni, avrebbero affiancato il professionista fuori dalla palestra, lungo il vialetto. E lo avrebbero aggredito con schiaffi e pugni. Anche quando era finito a terra. Una avrebbe sferrato calci al 41enne all’altezza del viso, l’altra un calcio nel sedere. Una ricostruzione, questa, effettuata anche in base alle tracce di sangue trovate nelle scarpe delle giovani e nelle adiacenze. Allora erano intervenuti in soccorso due ragazzi di oltre vent’anni che avevano aiutato l’uomo a rialzarsi. Ma di lì a poco — hanno riferito i testimoni — il geometra che procedeva barcollando, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe caduto malamente a terra, «a peso morto» secondo alcuni, battendo la nuca sull’asfalto. Un colpo violento che gli avrebbe fatto perdere conoscenza.
Per più di un mese in coma
Dopo che era scattato l’allarme era stato attivato anche l’elisoccorso che aveva provveduto a trasferire in condizioni disperate il professionista all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove gli era stato riscontrato, tra gli altri, un trauma cranico commotivo e contusioni celebrali. Lesioni che avrebbero lasciato segni permanenti sul viso, con conseguenze anche sulla capacità di lavorare. L’uomo, sottoposto anche a un delicato intervento, era rimasto ricoverato in terapia intensiva, in coma, per oltre un mese. Ora potrà entrare nel processo costituendosi parte civile, per chiedere appunto un risarcimento.
La sentenza
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