in tribunale

mercoledì 19 Febbraio, 2025

Schiaffi, pizzicotti, punizioni in bagno ai bimbi dell’asilo: suora-maestra incastrata dai filmati

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La donna ha patteggiato due anni di reclusione. Ai bambini diceva: «Non parlatene a casa con la mamma»

L’hanno filmata di nascosto per quasi un anno, riprendendola mentre «educava» i bambini e le bambine che le erano stati affidati a «a modo suo». Con metodi forse un po’ troppo «vecchia scuola». Molto vecchia. L’immagine che ne esce, però, non è esattamente da libro Cuore. Strattonamenti, pizzicotti, sberle vere e proprie e minacce varie: «Adesso arriva la pappina», una delle frasi ricorrenti.
Alla fine, dopo le denunce presentate da alcuni genitori, la vicenda è finita in tribunale, davanti a un giudice. E con essa l’accusata, una suora sessantenne di origine straniera. La quale, ieri mattina, davanti al giudice dell’indagine preliminare Gianmarco Giua ha patteggiato due anni e due mesi, riconoscendosi colpevole del reato di maltrattamento verso minori. Difesa dal legale Alexander Schuster, non dovrà fare nemmeno un giorno di galera, né di arresti domiciliari: la pena è stata commutata nello svolgimento di lavori socialmente utili.
Le denunce dei genitori
Il fatto è successo in una scuola dell’infanzia del Trentino, che vede la presenza sia di personale laico che di personale religioso. Una scuola di una piccola comunità, quasi una scelta obbligata per i genitori del paese, tant’è che le voci, tra il 2022 e il 2023 non hanno tardato a diffondersi. E, proprio a cavallo dei due anni, sono arrivate le prime denunce alla locale stazione dei carabinieri. I genitori (assistiti dagli avvocati Dario Romeo e Nicola Zilio) hanno raccontato una serie di fatti riportati dai bambini, che sembravano molto coerenti tra di loro. Tra i punti in comune l’uso di «maniere forti» per riprendere comportamenti che ritenevano scorretti. E tanta, tanta, pressione psicologica. Al punto che i bambini manifestavano in estremo malessere quando era ora di andare a scuola. E non solo quello: uno di loro aveva cominciato a soffrire fino al punto di manifestare anche sintomi fisici. A quel punto, i militari, autorizzati dal magistrato, hanno posizionato delle videocamere all’interno della scuola.
I filmati
I risultati, purtroppo, non hanno tardato ad arrivare. La prima scena che ha incastrato la religiosa risale ai primi mesi del 2022, quando ha strattonato al braccio un suo alunno di quattro anni. E, a breve distanza, lo ha colpito sulla testa e poi, infine, gli ha tirato un orecchio. La sua colpa? Aver «mischiato i colori». Successivamente, è stato il turno di un bambino, questa volta di tre anni che si era semplicemente nascosto sotto un tavolo a giocare: anche in quella circostanza la punizione è stata uno schiaffo.
Diverse punizioni sono state comminate quando i bambini e le bambine dovevano utilizzare i servizi igienici: vuoi perché ci mettevano troppo o non lasciavano in ordine. Ma la toilette è stata usata, almeno in un’occasione, come «locale punizione»: una bambina è stata chiusa dentro perché accusata di aver detto una bugia: negava di aver fatto pipì in classe. Un metodo tutt’altro che montessoriano che rischia di avere delle conseguenze in bambini di quell’età: infatti una mamma e un papà hanno correlato un problema di incontinenza comparso improvvisamente nel loro figlio al «trattamento» che questo subiva a scuola. C’era, infine, la pressione sui bambini per «non dire nulla ai genitori»: anche quella è finita nelle intercettazione a disposizione della Procura. In un caso c’è stato anche una piccola vendetta dopo che uno degli alunni era andato a raccontare alla madre cosa succedeva in classe. Ne era seguita una lamentela. La punizione? Ovviamente in bagno, dove è stato «raccomandato» ancora una volta di non «raccontare bugie a mamma e papà». È stata raccolta anche la voce dei bambini. Uno di loro ha riassunto, con la sua innocenza, la situazione: «La maestra suor (…) è più dispettosa di tutti i bambini, perché i bambini quando fanno i dispetti non fanno male, invece la maestra quando fa i dispetti fa male».
La religiosa è già stata rimossa da tempo dal suo incarico e non svolge più compiti con i minori. La difesa ha sottolineato come non ci fossero intenzioni, da parte sua di fare del male (non sono state riportate lesioni) e che i metodi non ortodossi dell’insegnante siano dovuti alla sua formazione culturale.