natura
sabato 29 Marzo, 2025
Pipistrelli, in Trentino vivono 27 specie su 34. Sono a rischio estinzione a causa delle azioni umane
di Redazione
Tra le ragioni di questo declino, la persecuzione diretta e la distruzione dei siti rifugio

Sono tra i mammiferi più numerosi e diversificati, ma anche tra i più minacciati a causa dell’impatto delle azioni umane. I pipistrelli, animali dotati di raffinati adattamenti evolutivi, saranno i protagonisti mercoledì prossimo alle 20.45 al Muse del terzo incontro di «Talk biodiversi». Attraverso le parole di due ricercatori, Adriano Martinoli e Claudio Torboli, la serata offrirà una panoramica a scala nazionale e locale sul delicato mondo dei pipistrelli per imparare a convivere con loro e collaborare alla loro salvaguardia.
Piccoli, elusivi, dalle abitudini notturne, i pipistrelli sono un gruppo di specie per larga parte ancora avvolto nel mistero. A livello trentino, ci sono 27 specie note di pipistrelli su un totale di 34 specie segnalate per l’Italia.
Il futuro di queste specie desta però qualche preoccupazione: il 70% delle specie italiane è infatti considerata a rischio di estinzione. Le ragioni di questo declino dipendono da diversi fattori: la persecuzione diretta, la distruzione dei siti rifugio che i pipistrelli utilizzano sia come riparo per il periodo invernale che come luoghi di riproduzione e il degrado dei loro ambienti di caccia (anche in relazione all’utilizzo di fitofarmaci e alla diminuzione degli insetti).
Gli habitat frequentati da questi animali sono i più disparati, comprendendo sia strutture antropiche come chiese, edifici privati, castelli, residuati bellici, sia contesti più naturali come ambienti forestali o di grotta.
In Trentino sono monitorati gli andamenti numerici di circa una sessantina di colonie riproduttive, che in diversi casi superano il centinaio di individui.
Tra i più recenti interventi di conservazione avviati in provincia di Trento si ricordano le azioni previste dal progetto Life NatConnect2030, coordinato localmente dal Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia, che interesseranno due importanti siti di riproduzione dei pipistrelli.
«La serata sarà una bella opportunità per conoscere più da vicino gli aspetti più peculiari dell’ecologia, biologia ed evoluzione di questi animali, scoprendone abitudini ed esigenze, che in molti casi sono sconosciute ai più – spiega Chiara Fedrigotti, ecologa Muse e referente per i progetti di citizen science del museo –. Cercheremo anche di sfatare qualche mito rispetto alla cattiva fama che spesso li accompagna e di fornire al pubblico indicazioni e suggerimenti su come contribuire alla loro tutela».