La storia

domenica 24 Marzo, 2024

Più offerta e nuovi orari: così è tornato il mercato coperto di Trento

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In via Silvio Pellico è tornato ad aprire portando la campagna in città tutti i giorni

Riapre in grande il mercato coperto di Coldiretti. A partire da ieri è aperto tutti i giorni dal martedì al venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19, il sabato dalle 9 alle 14. Questo con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il territorio trentino, la sua biodiversità e la sua produzione d’eccellenza, offrendo un prodotto sostenibile, stagionale, genuino, di qualità e a km 0. Peculiarità del mercato coperto è la possibilità di avere un contatto diretto tra agricoltori e consumatori, unendo così la città con la campagna, la produzione con la distribuzione, la tradizione con l’innovazione. Diversificata l’offerta di prodotti d’eccellenza: non solo produzioni frutticole e orticole, ma anche formaggi, carne, frutta, pesce, piante, uova, pane, cosmetici, confetture, miele e produzione vinicola.
Elio Gabardi, coordinatore regionale di Campagna Amica, riferisce che «il cittadino aveva bisogno di avere la campagna in città con continuità. Non erano sufficienti tre mezze giornate, bisognava riorganizzarsi per garantire la continuità del prodotto e dell’apertura. È un modo per avvicinarsi alle esigenze dei cittadini, mantenendo il contatto diretto tra il produttore e il consumatore. Il nostro obiettivo è far comprendere al cittadino cosa offre la campagna trentina; tante volte si parla di sostenibilità ambientale, ma la prima sostenibilità si concretizza consumando prodotti locali e stagionali. Quest’iniziativa è molto apprezzata e molto richiesta, è un modo diverso di andare a fare la spesa: un modo in cui hai contatto umano con le persone e in cui ti devi adattare alla stagionalità di una terra, e da questo nasce un prodotto che merita. Qui si trovano prodotti in base alla stagione, che è la cosa naturalmente più giusta, anche se significa rinunciare a dei prodotti che la globalizzazione ci ha abituati ad avere dodici mesi l’anno. In un mondo globalizzato, in cui si trovano i prodotti stagionali tutto l’anno, chi viene qui sa che fa un passo avanti nella vicinanza al territorio, nutrendosi con ciò che la stagione realmente ci offre. Madre natura tende a produrre le cose in base alla stagione nella quale siamo: mangiare con la stagionalità è anche un modo per curare meglio il proprio corpo. Con quest’iniziativa auspichiamo di offrire un compromesso tra la competitività nel prezzo e la qualità del prodotto».
L’assessore comunale con delega in materia di territorio e lavori pubblici, Italo Gilmozzi, evidenzia come «questo è un modo per raccontare l’agricoltura. Gli agricoltori non possono più permettersi di vendere solo il prodotto, ma devono vendere tutto il ciclo produttivo che ha portato a quel prodotto, perché vendendo il ciclo produttivo vendono l’ambiente d’allevamento, la cultura ed il prodotto. Raccontare questo significa anche raccontare la nostra autonomia ed il nostro essere. È fondamentale riportare l’agricoltura in città, e questo è ciò di cui si fa carico questo progetto e anche Bio-logicA».
Tutti i venditori raccolti nel mercato coperto sono entusiasti dell’ampliamento temporale del progetto. Tra questi Nadia, di Aneghe Taneghe, dichiara che «ampliando temporalmente il progetto si dà la possibilità a tutti di trovare il negozio aperto, facendo così conoscere a più persone possibili la nostra realtà. Non ci saranno sempre tutti i produttori come c’erano prima, ma tutti venderanno le cose di tutti. I prodotti che qui si vendono, sicuramente si possono trovare anche ad un prezzo inferiore, ma noi siamo dei piccoli produttori che vogliono bene ai propri animali, e questo è il valore aggiunto che causa un piccolo aumento del prezzo. Qui si paga il modo in cui un produttore produce i suoi prodotti. Oggi inizia una bellissima avventura: nei prossimi giorni speriamo di avere sempre centinaia di persone che entrano, anche solo per curiosità. I produttori del Trentino qui raccolti hanno la missione di farsi conoscere dal consumatore che vuole sapere cosa porta sulla sua tavola, spiegando il prodotto per non farlo accomunare a quello della grande distribuzione. Chi viene qui cerca la qualità, la stagionalità, la genuinità del prodotto e la simpatia di chi lo vende».
Anche i consumatori risultano essere piacevolmente colpiti dalle novità offerte da Campagna Amica. Stefano sostiene come «non noto grandi differenze con i prezzi della grande distribuzione, alcuni prodotti costano addirittura meno di quanto mi aspetterei in altri ambiti». Daniela, invece, afferma che «la cassa unica del mercato coperto rispecchia un pò il supermercato e non com’era il mercato, la gente però al giorno d’oggi ha fretta, e così si riesce ad ottimizzare i tempi; l’importante è che ci sia sempre una figura di riferimento con la quale confrontarsi ed instaurare un rapporto. Qui, a differenza del supermercato, si ha un’esperienza più intima e personalizzata che si genera attraverso il contatto diretto con il produttore, che è il valore aggiunto di quest’iniziativa. Il mercato offre un buon compromesso tra la qualità ed il prezzo: c’è un costo aggiuntivo, ma hai una qualità maggiore».
Tuttavia il mercato coperto non è la sola realtà che tende ad unire il produttore ed il consumatore. Da circa vent’anni, infatti, ogni sabato dell’anno si tiene il mercato agricolo in Piazza Dante (prima ubicato in Via Petrarca). Anche quest’iniziativa, organizzata da Coldiretti, risulta essere un’attrattiva importante per «portare i prodotti agricoli in piazza – riferisce Marco Rossi – è un’occasione che una volta era comune. Qui possiamo vendere direttamente il prodotto al consumatore finale, saltando tutti i passaggi intermedi della filiera di distribuzione. Rispetto al mercato coperto, qui l’occupazione dello spazio costa meno, ci stanno più produttori contemporaneamente, c’è un’aria di cordialità e di accoglienza. Ciò nonostante, ci sono indubbi vantaggi ad avere un mercato coperto, ma quello di Piazza Pellico non è stato studiato molto bene: servirebbe costruire una struttura apposita, ideata e creata per ospitare un mercato contadino. Quest’ultimo è fondamentale per far capire al cliente la persona che sta dietro a tutto il lavoro e cosa sta mangiando. Quando un consumatore compra qui, ha un contatto diretto con la persona e con l’ambiente in cui è stato realizzato il prodotto. Coldiretti, che ha ereditato il mercato contadino dal Comune, sta facendo un grave errore non aiutando i produttori a sistemare le cose che non funzionano qui, lavandosene le mani e creando nuove iniziative, mentre dovrebbe sostenere quelle esistenti mettendoci più passione».