Territorio
lunedì 6 Febbraio, 2023
di Redazione
Un potenziamento dell’attività di prevenzione delle alluvioni e di contenimento dei danni è stato attivato dal Servizio bacini montani della Provincia autonoma di Trento, in seguito ad un finanziamento ad hoc di 2 milioni di euro stabilito dalla Giunta – su proposta dell’assessore alle foreste, Giulia Zanotelli – e dedicato al “trattamento della vegetazione” lungo i corsi d’acqua. La scelta dei mesi invernali per l’esecuzione dei tagli è dettata da motivazioni di carattere ambientale: è questo infatti il periodo nel quale si minimizza il disturbo nei confronti dell’avifauna e dell’ittiofauna. Gran parte della vegetazione asportata ricrescerà nei mesi e negli anni successivi, ma con proporzioni compatibili con la sicurezza idraulica, fino a raggiungere dimensioni tali da richiedere nuovi trattamenti. A fine anno la Giunta provinciale aveva stanziato inoltre 400mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature destinate ai Bacini montani, avviando così un’azione di rinnovamento del parco macchine in dotazione al Servizio, al fine di renderlo più moderno, efficiente e rispondente a criteri di sicurezza e sostenibilità.
Il finanziamento provinciale è destinato al taglio della vegetazione eccedente, che durante le piene può divenire causa di ostruzioni in prossimità di ponti o restringimenti d’alveo. Si tratta di situazioni pericolose sia per la possibilità di straripamenti, sia per l’eventuale formazione di sbarramenti temporanei, la cui rottura può provocare danni estremamente gravi. Specialmente sui torrenti, la rottura di questi “sbarramenti temporanei” generati da un groviglio di alberi divelti dalla piena può essere all’origine di colate di detriti come quella che ha drammaticamente interessato l’abitato di Dimaro il 29 ottobre 2018, in occasione della Tempesta Vaia.
Braccio operativo della Provincia in questa tipologia d’interventi è il Servizio Bacini montani, che a partire dallo scorso gennaio e fino al termine dell’inverno concentrerà buona parte delle proprie energie e della propria manodopera (160 operai) nei tagli della vegetazione, in particolare lungo l’asta dell’Adige (in collaborazione con squadre del Servizio Foreste), in Val di Sole, in Valsugana, nel Basso Sarca, per poi dedicarsi nei mesi successivi alla costruzione di nuove opere di prevenzione quali argini e briglie, e alla manutenzione dell’imponente patrimonio di opere già esistenti (tra cui 18mila briglie) poste a presidio del territorio trentino.
La Giunta provinciale ha stanziato nella medesima circostanza 400mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature destinate ai Bacini montani, avviando così un’azione di rinnovamento del parco macchine in dotazione al Servizio, al fine di renderlo più moderno, efficiente e rispondente a criteri di sicurezza e sostenibilità.
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