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venerdì 17 Maggio, 2024

Pomarolo revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: voto unanime

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La proposta è stata avanzata dal gruppo consiliare Pomarolo Domani, Adami: «Un riconoscimento di questo tipo è in aperto contrasto con i valori democratici e antifascisti della società di oggi»

Nel Consiglio Comunale di Pomarolo di ieri sera, sono stati votati all’unanimità due importanti punti all’ordine del giorno: la proroga del servizio di trasporto pubblico urbano e la proposta di mozione per la revoca della cittadinanza onoraria conferita al dittatore Benito Mussolini.
La proposta di revoca dell’onorificenza, conferita al duce dal comune lagarino nel 1924, è stata avanzata dal gruppo consiliare Pomarolo Domani che, attraverso una ricerca storica e basandosi anche su documenti dattiloscritti, ha delineato il contesto storico in cui gli fu concessa, un anno e mezzo dopo la marcia su Roma (avvenuta tra 28 e il 30 ottobre 1922), e le elezioni politiche che garantirono al partito fascista la maggioranza parlamentare. Come accaduto in altri comuni, Roberto Adami, consigliere comunale di Pomarolo, durante la lettura della mozione ha ricordato: «Pomarolo concesse la cittadinanza onoraria a Mussolini, lo fece nella seduta del consiglio comunale del 15 maggio 1924». La mozione, inoltre, ha ricordato alcune tra le azioni autoritarie e violente perpetrate dal regime fascista, ribadendo che la concessione di un riconoscimento di questo tipo è in aperto contrasto con i valori democratici e antifascisti della società di oggi. Il Consiglio si è espresso, senza nessun voto sfavorevole o astenuto a favore della revoca della cittadinanza onoraria conferita al dittatore a cento anni esatti dalla sua concessione. Il Consiglio, però, si è riunito anche per discutere un tema di interesse molto più immediato per la cittadinanza, quello del trasporto pubblico.
L’assessore alla viabilità, Daniele Fasanelli, ha spiegato il punto di discussione sulla proroga della convenzione per il servizio di trasporto pubblico urbano dei comuni del piano d’area della Vallagarina, che include Mori, Isera, Volano, Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo, Nomi, Calliano, Besenello, Trambileno e Rovereto (in veste di capofila). Considerando le prossime elezioni a Rovereto, è stato richiesto il tempo necessario per dare ai futuri amministratori la possibilità di analizzare e, potenzialmente, modificare il piano. Tutti i presenti si sono trovati d’accordo nell’estendere la convenzione, inizialmente in scadenza il 30 giugno 2024, fino al 31 dicembre dell’anno in corso, al fine di consentire allo stesso tempo una valutazione più approfondita delle eventuali modifiche, alla luce delle criticità emerse nel tempo. Fasanelli ha aggiunto: «Si è proposto di tenere conto delle richieste dei comuni partecipanti nel prossimo piano d’area e di apportare le necessarie modifiche in tempi più rapidi per rendere il sistema più efficiente. Ho sempre suggerito di creare un servizio mirato all’anello nord di Rovereto, considerando che molte persone in futuro potrebbero doversi spostare verso Calliano per prendere il treno che va a Trento o a Rovereto». Non è mancata una menzione ai disagi e alle proteste per il viavai di autobus nel centro storico del paese. Nei mesi scorsi, infatti, gli abitanti esasperati sono arrivati a esporre lenzuola con scritte a caratteri cubitali in cui denunciavano i disagi causati dal passaggio di decine di mezzi al giorno a pochi centimetri da finestre e porte. Tra le idee proposte, quella di passare a mezzi più piccoli per ridurre le vibrazioni all’interno delle abitazioni del centro. «Pomarolo da solo non riesce a cambiare quello che è il tragitto odierno. Personalmente mi sono messo a contare i tram. Sono tanti e tanti sono vuoti. La difficoltà è cambiare quello che è in atto. Il piano era nato per togliere il traffico che va verso Rovereto, ma se le corriere sono vuote qualcosa non ha funzionato, è il primo punto da discutere» ha concluso l’assessore.