Il seminario
mercoledì 25 Gennaio, 2023
di Redazione
Divise di colore diverso unite per un unico obiettivo. È stata la sala consiliare del Comune di Lona Lases ad ospitare i rappresentanti di Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia che oggi hanno partecipato alla prima delle due giornate di seminario sul tema porfido e tracciabilità e dedicato ai controlli sui trasporti. Un’iniziativa promossa dal commissario straordinario Alberto Francini in collaborazione con il Servizio minerario della Provincia autonoma di Trento, struttura provinciale ispettiva competente nel settore estrattivo. Nel ringraziare le forze dell’ordine che operano sul territorio provinciale, l’assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli ha evidenziato come quella di oggi sia «un’iniziativa importante per promuovere e potenziare il presidio del territorio nei comuni del porfido. Un materiale che rimane per il Trentino una risorsa, le cui ricadute in termini di occupazione e indotto sono assolutamente di rilievo e nella cui filiera si inserisce il marchio certificato ‘Trentino Pietre’ proprio per valorizzarne la qualità e unicità dei prodotti e delle realizzazioni». L’assessore ha voluto inoltre ribadire «il ringraziamento al commissario straordinario Alberto Francini, nonché ai sindaci degli altri Comuni e a SOGECA, che in questi anni si sono attivati con tutti i mezzi possibili per controllare il settore.
All’appuntamento sono intervenuti anche il vicario del prefetto, Massimo Di Donato ed i vertici territoriali delle forze dell’ordine coinvolte. «L’esigenza di promuovere questo appuntamento è arrivato dalla base, alla luce della complessità del settore estrattivo» ha spiegato Francini. L’iniziativa non resterà isolata: il commissario Francini ha infatti annunciato che si consulterà con il Commissariato del Governo, il questore e i vertici delle forze di polizia al fine di verificare la possibilità di organizzare – d’intesa con il Sevizio minerario – una task force del settore che possa contribuire ad elaborare le best practices per dei controlli del settore sempre più efficaci.
Secondo l’assessore Spinelli, il seminario dà il la ad una sempre più stretta collaborazione tra enti dello Stato e della Provincia che – in un’ottica interforze – avranno così gli strumenti per presidiare in modo più fruttuoso il settore. L’auspicio espresso dall’esponente della Giunta è che “questo percorso possa portare alla definizione di protocolli interforze duraturi ed efficaci nel tempo e che interessino tutti i comuni che appartengono al Distretto provinciale del porfido della Val di Cembra e alle ASUC di riferimento”.
Il Trentino conta 61 cave attive (4 in meno rispetto al 2020) per un totale di 489 occupati (operai e titolari che lavorano prevalentemente in cava). Se nel biennio 2020-2021 la produzione totale appare pressoché stabile (635.884 tonnellate è l’ultimo dato disponibile), gli scavi appaiono in flessione del 18,5%, per un totale di 812.787 metri cubi nel 2021, mentre il valore della produzione è lievitato del 9,4%, raggiungendo quota 37,3 milioni di euro.
Nel corso del seminario si è parlato principalmente di tracciabilità dei materiali, cosiddetti grezzi, nell’ambito dei trasporti che avvengono fuori dalle cave verso gli artigiani trasformatori. In prospettiva, non è escluso che le attività sul campo possano, con l’esperienza acquisita, progredire ed espandersi su più fronti di intervento quali la tutela del lavoro, della salute e sicurezza, dell’ambiente e che si possano implementare tecnologie innovative che semplifichino il lavoro delle figure a più livelli coinvolte. «La Provincia – ha concluso l’assessore Spinelli – è lieta di contribuire a iniziative come queste, che avvicinano lo Stato alle istituzioni locali e che attraverso il presidio del territorio vogliono dare soprattutto un messaggio positivo affinché siano gli stessi operatori economici a capire l’importanza di condurre le attività imprenditoriali in modo trasparente e corretto, in quanto protagonisti chiave del successo del porfido Trentino nel mondo».
La collaborazione proseguirà quindi nei prossimi mesi coinvolgendo oltre ai Comuni anche le ASUC che sui territori della Val di Cembra sono proprietarie di alcune aree estrattive e quindi, coerentemente al dettato della norma, nei prossimi anni procederanno ad indire le procedure per il rilascio delle concessioni ed eserciteranno le funzioni di controllo nelle aree di proprietà delle frazioni.