La vertenza
mercoledì 12 Luglio, 2023
di Redazione
Da domani gli operai del porfido tornano a lavoro. L’assemblea ha deciso oggi di sospendere lo sciopero ad oltranza, dopo che è stata comunicata la disponibilità delle controparti datoriali ad incontrare i sindacati e discutere del rinnovo contrattuale. Resta, però, confermato lo stato di agitazione. «La battaglia non è assolutamente conclusa – hanno chiarito Giampaolo Mastrogiuseppe della Fillea Cgil e Fabrizio Bignotti, della Filca Cisl -. Capiremo giovedì se e su cosa sono pronti a trattare Confindustria, Artigiani e Cooperazione e se le loro proposte resteranno irricevibili siamo pronti a riprendere la lotta».
Intanto in tarda mattinata i cavatori insieme ai sindacati hanno incontrato le forze politiche del consiglio provinciale. All’incontro hanno partecipato il presidente del consiglio Kaswalder, i consiglieri Ossana, Degasperi, Savoi, Manica, Zanella. Erano presenti, inoltre, Jacopo Zannini che è intervenuto per conto della consigliera Coppola e Francesca Gerosa. Tutti i consiglieri hanno espresso solidarietà ai lavoratori e si sono detti pronti a sostenere la trattativa tra le parti, dando anche disponibilità a rincontrare i lavoratori al termine della discussione sull’assestamento. I consiglieri in modo trasversale hanno inoltre sottolineato la necessità che hai lavoratori sia garantito un’adeguata retribuzione.
La richiesta dei lavoratori, come noto, è un aumento di 200 euro lordi sulla parte fissa della retribuzione. «Il contratto provinciale non ha visto aumenti sostanziali dal 1994. I lavoratori non sono più disposti ad accettare proposte al ribasso».
Fino a questo momento le imprese sono disposte ad un aumento di 80 euro mensili, da suddividere sulle voci fisse e ricorrenti, su mensa trasporti e premio di risultato, e sul cottimo.
L’incontro con i rappresentati di Confindustria, Artigiani e Cooperazione si terrà giovedì prossimo 20 luglio.
I dati
di Gabriele Stanga
A rivelarlo la Camera di Commercio. L’anno scorso a Trento e Rovereto aperte 41 liquidazioni, 10 in più del 2023. De Zordo: «Attenzione ma niente allarmi» Preoccupati, invece, Busato e Paissan: «Segnale da cogliere»