Il premio

giovedì 16 Febbraio, 2023

Premio Fare paesaggio: sul podio i progetti della Fondazione CastelPergine

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La giornata finale dell'iniziativa promossa da Provincia autonoma, Osservatorio del paesaggio e TSM-Step

La terza edizione del Premio triennale Giulio Andreolli Fare Paesaggio è approdata oggi alla giornata finale, svoltasi alla Sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio. Apertosi con i saluti del vicepresidente e assessore all’urbanistica e ambiente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina, l’evento è culminato nella presentazione dei progetti premiati, nelle diverse sezioni in cui Fare Paesaggio si articola. Il primo premio per l’ambito tematico “Programmazione, pianificazione e iniziative gestionali” è stato assegnato al Comune di Valdobbiadene per il progetto “Prontuario della qualità architettonica e della mitigazione ambientale”. Da Castagneda (Bregaglia) nei Grigioni, in Svizzera, arriva il progetto di ricostruzione della “Cascina del complesso della villa Garbald” dello studio Ruinelli Associati Architetti, che ha vinto l’ambito “Segni del paesaggio”. Infine, il progetto “Il Castello di Pergine bene di comunità” della Fondazione CastelPergine Onlus si è aggiudicato il primo posto nella sezione «Cultura, educazione e partecipazione».
«Ci troviamo oggi a celebrare gli esiti della terza edizione del Premio Fare paesaggio, dedicato alla figura dell’ingegner Giulio Andreolli che del Premio è stato uno degli ideatori, e che abbiamo ricordato recentemente in occasione della presentazione del progetto preliminare della variante di Ponte Arche, opera ingegneristica di alto livello che Andreolli aveva attentamente studiato, realizzando anche un plastico in 3d che è stato molto apprezzato. Questa edizione del Premio ci restituisce gli esiti di numerose esperienze costruite attorno al tema del paesaggio alpino europeo, mettendo al centro le comunità e il loro amore per il territorio. Esperienze come quella che vede protagonista lo splendido complesso del Castello di Pergine, a cui un’iniziativa di gestione comunitaria ha restituito nuova vita». Tonina infine ha ricordato la figura di Gabriele Calliari che nella sua veste di presidente della Coldiretti aveva partecipato da subito a questo progetto, comprendendo l’importanza di fare incontrare agricoltura, paesaggio e turismo.

Soddisfatti dunque i promotori del Premio, che consiste in una selezione triennale di opere, progetti e iniziative realizzate nel territorio alpino, curata dall’Osservatorio del paesaggio della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Tsm-Step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio, e rappresenta un’occasione importante per riflettere sul valore del paesaggio.

La Giuria, presieduta dal paesaggista Andreas Kipar, e composta da esperti di livello internazionale, ha valutato gli interventi e le iniziative con specifici riferimenti all’innovazione e alla sostenibilità, alla partecipazione e alla sensibilizzazione.

Nel corso della cerimonia di premiazione di  oggi sono stati presentati i progetti vincitori, le menzioni speciali e le segnalazioni di qualità per ogni ambito. Alla presentazione, oltre al vicepresidente Tonina, sono intervenuti il dirigente generale della Provincia e vicedirettore dell’Osservatorio sul paesaggio Roberto AndreattaPaola Borz, direttrice di Trentino School of Management, Rita Andreolli, moglie dello scomparso architetto Giulio Andreolli, Gianluca Cepollaro di Tsm-Step e i componenti della giuria Paolo Castelnovi (Landscapefor) e Costanza Pratesi (FAI–Fondo Ambiente Italiano).

Il Comune veneto di Valdobbiadene, vincitore della sezione programmazione, nel 2019, ha approvato una variante al Piano degli interventi che introduce un’importante novità nel quadro dei propri strumenti di pianificazione territoriale: il “Prontuario della qualità architettonica e della mitigazione ambientale” che è parte integrante del Piano degli interventi, si caratterizza come strumento innovativo di gestione del paesaggio locale, frutto di un approfondito percorso analitico e di un processo di condivisione. Il Prontuario si colloca nel solco delle iniziative culturali che hanno portato all’iscrizione delle Colline del Prosecco nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. La Giuria ha apprezzato l’approccio al tema della gestione paesaggistica che caratterizza questa iniziativa. “È un ambito tematico – si legge nella motivazione – lasciato scoperto dalla tradizionale procedura urbanistica di gestione del territorio, un vuoto che è necessario e urgente attrezzare con indicazioni e buone pratiche di riferimento”.

Il progetto proveniente da Castagneda, nei Grigioni svizzeririguardava il recupero di una cascina che è parte del complesso della villa Garbald. L’intervento, destinato a creare una residenza temporanea per i ricercatori attivi presso la Fondazione Garbald, ha portato alla ricostruzione di un piccolo edificio, fedele a quanto già esistente anche per altri versi “nuovo”. La Giuria ha apprezzato “l’approccio progettuale orientato ad instaurare un rapporto sensibile e attento tra l’edificio e il contesto, creando un’opera che riprendendo forme e dimensioni dell’edificio precedente, introduce materiali e soluzioni proprie della contemporaneità”.

Di particolare interesse per il Trentino il premio ricevuto dal progetto riguardante il Castello di Pergine. La Fondazione di partecipazione CastelPergine Onlus, tramite un’iniziativa comunitaria di attivazione e coinvolgimento di istituzioni, istituti di credito, enti privati, associazioni e la raccolta di sottoscrizioni (ad oggi 885)  ha acquisito a fine 2018 il Castello con le sue pertinenze, due ristoranti e uno storico albergo dislocato in tre torri e nella cosiddetta Ala clesiana: circa 3.800 mq coperti e 17 ettari di proprietà boschive e prative. Un bene dalla presenza fortemente iconica nel paesaggio della Valsugana, di grande rilevanza storico-artistica, che dopo l’acquisizione ha ospitato interventi e lavori di diversa natura, mostre d’arte, incontri, spettacoli, occasioni di studio e conoscenza. Il progetto, insomma, ha portato un elemento di novità nella gestione di un bene appartenente al patrimonio storico-artistico del territorio, a partire dalla sua salvaguardia e conservazione.

La Giuria ha riconosciuto “il valore esemplare all’iniziativa di acquisizione e gestione comunitaria di un bene culturale di grande valore storico, artistico, paesaggistico e sociale. Il successo di un’esperienza di gestione ‘dal basso’ dimostra il senso di appartenenza e l’attaccamento della comunità al proprio territorio accanto ad una straordinaria capacità di intraprendenza. I risultati ottenuti nel campo dell’organizzazione di eventi culturali, educativi e formativi, uniti alle iniziative volte alla manutenzione e al restauro del bene monumentale e delle sue pertinenze, dimostrano la solidità di un’iniziativa che testimonia l’efficacia di un modello gestionale declinabile anche in altri contesti per il recupero e la rigenerazione del patrimonio paesaggistico”.

Menzioni speciali sono state assegnate allo studio Stradivarie Architetti Associati per il piano di settore “Una montagna d’acque”, volto a promuovere la valorizzazione dei fiumi e dei laghi della Carnia, allo studio Amp Architecture & Landscape per il progetto di riqualificazione ambientale “Parco del lago Fontana” e all’Istituto per la cultura slovena per il Museo SMO-Slovensko Multimedialno Oknl.

Altre menzioni di qualità sono state assegnate al Bivacco Fanton (DEMOGO Studio di Architettura), allo Steinbockmuseum/Museo dello Stambecco di St. Leonhard in Piztal (ARGE Architekten), alla “Riqualificazione urbana di piazza San Rocco a Gorizia” (Stradivarie Archietti Associati), a “Dopo Vaia, la rinascita di un parco” (SOVA-Parco di Levico), ai paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese (Associazione Dislivelli), a Little Fun Palace Scuola Nomadica (associazione OHT), al “paesaggio fluttuante del lago di Santa Giustina” (Arch. Michele Sicher).
La menzione speciale “Energia e Paesaggio” è stata assegnata al progetto “Progetto Lagobianco” (Studio Repower) in Valposchiavo nei Grigioni (CH).

“Il Premio – ha detto Cepollaro  nell’introdurre i lavori della giornata – privilegia una dimensione educativa, non solo prevedendo un ambito tematico esclusivamente dedicato alle iniziative culturali e formative, ma perché cerca di sostenere una visione e una pratica del ‘fare paesaggio’ come alimento del bene comune”.

Andreatta  ha sottolineato invece il legame strettissimo fra il premio e la sua “cornice”, data dalla legge urbanistica del 2008 e dai successivi interventi legislativi in materia. “Il Trentino – ha detto – si è dotato di un’insieme di regole e strumenti che lo guidano verso le scelte di volta in volta migliori, anche a fronte delle sollecitazioni a cui viene sottoposto, sulla spinta delle dinamiche e delle esigenze che maturano nel territorio. Un premio come questo è parte integrante del quadro generale di azioni per la tutela e la valorizzazione del paesaggio”.

Da Borz infine, oltre a un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito, fin dal 2015, alla buona riuscita di questa iniziativa, un richiamo anche al suo valore in quanto percorso capace di mettere in moro sinergie e incrociare competenze diverse, cosa di estrema importanza per la cura e la valorizzazione del paesaggio.