Il dibattito
mercoledì 29 Gennaio, 2025
di Daniele Erler
Si allontana al momento il sogno di un bar a Pressano, che potrebbe fare da collante a un tessuto sociale che nella piccola frazione sopra Lavis resta comunque vivo, grazie a una decina di associazioni storiche, con le loro sedi. Ormai da più di dieci anni manca un locale dove le persone possano trovarsi per prendere un caffè, fare due chiacchiere o semplicemente sentirsi parte della stessa comunità. Nel cassetto, in municipio, c’è per ora un progetto preliminare firmato dall’architetto Stefano Pasquali. Quello che sembra mancare è però l’interesse dei privati: qualcuno che creda nello stesso sogno e decida di investirci. In altre parole, qualcuno che faccia passare il progetto dalla carta alla realtà. «Io direi che non c’è un problema di locali, gli spazi li possiamo anche trovare», dice Luca Paolazzi, vicesindaco con delega all’urbanistica e al momento unico candidato sindaco uscito allo scoperto in vista delle prossime elezioni. «Ma non c’è mai stato un passo avanti da parte di qualche privato che abbia detto, in concreto: “Facciamo un bar a Pressano”».
Il progetto del 2023
Nell’ipotesi preliminare che era stata approvata dalla giunta nell’estate del 2023, dal valore di 366 mila euro, si puntava a riqualificare i locali che si affacciano sulla piazza principale, unendo la sala occupata dall’ambulatorio e dagli alpini all’ex sala del coro sociale e alla sede della pallamano. In sostanza, oltre al bar si immaginava di realizzare un insieme di locali che potessero adattarsi a diversi usi. Compresa la possibilità di creare una vetrina sulle eccellenze enogastronomiche del territorio.
Ai tempi il sindaco Andrea Brugnara aveva parlato dell’auspicio di «una sinergia tra pubblico e privato per rendere Pressano un polo attrattivo». Ma, a quanto pare, nessuno si è fatto avanti. Finora l’unica ipotesi è stata quella di un’azienda vinicola che aveva accarezzato l’idea di realizzare un ristorante con wine bar proprio in piazza: «Al momento purtroppo anche questa ipotesi sembra però tramontata», spiega Paolazzi.
Intanto l’amministrazione sembra dunque orientata a realizzare un progetto più modesto. Si è infatti liberata l’ex sala del coro sociale, dopo che quest’ultimo si è trasferito nella nuova scuola. Lì potrà essere realizzata almeno una sala civica, da utilizzare per piccoli ritrovi o feste di compleanno.
La richiesta delle associazioni
Da Pressano arriva però la richiesta di non abbandonare il sogno di un bar. Giancarlo Chistè, che è capogruppo degli alpini e presidente del Consiglio comunale, eletto nel Pd (quindi nello stesso partito di Paolazzi), ne spiega l’importanza: «È tanto tempo ormai che siamo senza un locale di questo tipo. La presenza delle associazioni e della scuola ha permesso a Pressano di rimanere viva. Il bar sarebbe la chiusura del cerchio. L’iniziativa però deve essere pubblica, perché solo così si riuscirebbe a offrire un affitto calmierato». Anche secondo Elisa Brugnara, dell’associazione dell’oratorio, «un locale di questo tipo sarebbe innanzitutto un punto di ritrovo. Per gli anziani sarebbe un posto dove trovarsi a giocare a carte. Per i bambini dove andare a prendere un gelato. Sarebbe uno di quei luoghi dove non c’è solo da guardare all’utile di un esercizio commerciale, ma alla sua funzione sociale». Il punto è semmai capire chi sarebbe disposto a prenderlo in gestione. «È vero – ammette Chistè – il pubblico può fare la sua parte, ma poi serve un privato che decida di crederci. Non è facile, ma qui accanto c’è la via Claudia Augusta e ci sono le colline avisiane. Non possiamo immaginare un rilancio turistico senza un locale dove le persone possano fermarsi».
«La priorità è il parcheggio»
In altre zone del Trentino progetti di questo tipo già esistono. A Faedo, per esempio, ha da poco aperto la locanda del minatore, un ristorantino incastonato in un piccolo borgo rurale. Paolazzi non sembra chiudere del tutto le porte a possibili evoluzioni future, ma con cautela: «Locali ce ne sarebbero, per esempio in piazza c’è anche l’ex cassa rurale che è in vendita. Il Comune intanto ha investito molto a Pressano per i servizi pubblici, ma al momento non sta comunque emergendo un’iniziativa privata in questo senso – spiega –. Vedremo se quel progetto potrà essere comunque ripreso in mano in futuro e reso esecutivo, oppure se ci saranno altre priorità. Per Pressano penso ad esempio alla sistemazione del parcheggio interrato, che forse ha un’urgenza maggiore».