Il reportage

giovedì 14 Marzo, 2024

Prezzi più bassi e valigia in stiva: la notte in Flixbus di chi viaggia per studio e per lavoro. I pendolari del crepuscolo

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Reportage sugli autobus. L’autista verso Roma: «Tra Trento e Bolzano salgono venti persone»

Arrivano anche con un’ora di anticipo, tanto per essere sicuri di non perdere la corsa. Sono ragazzi giovani circondati da valigie, signore di mezza età accompagnate dalle figlie, turisti con zaini torreggianti di almeno una ventina di chili. Qualcuno chiacchiera con gli amici, altri stanno al telefono. Altri ancora scrutano la notte con sguardo assonnato e un po’ perso. Tutti quanti aspettano l’arrivo dei Flixbus notturni, che a Trento fermano sul Lungadige accanto alla funivia per Sardagna. Una piccola fauna notturna diretta verso grandi città italiane ed europee, in viaggio per motivi diversi: studio, lavoro, vacanze. O anche solo per rivedere un amico lontano.

Una decina di anni fa viaggiare per l’Europa in autobus sarebbe stato quasi impensabile. I lunghi viaggi in corriera erano piuttosto quelli degli iconici Greyhound che collegano le enormi distanze tra le città statunitensi. In Europa, d’altronde, i treni sono molti, gli aerei chiaramente più veloci sulle lunghe distanze. Poi tutto è cambiato. Nel 2011 Flixbus viene fondata come startup a Monaco di Baviera; nel 2017 i suoi autobus corrono per tutta Europa, dalla Spagna alla Polonia, fino in Scandinavia.

«Flixbus va davvero forte. Tra Trento e Bolzano, la notte, raccogliamo circa una ventina di persone, con numeri stabili durante la settimana: la maggior parte però sale a Verona e a Firenze», racconta uno degli autisti della tratta notturna Bolzano-Roma: dopo molti anni di lavoro come dipendente di Alitalia, si è visto costretto a reinventarsi come autista. «D’altronde per vivere bene bisogna lavorare. Guidare molte ore di notte può sembrare un lavoro usurante, ma alla fine è tutto soggettivo: un lavoro che per alcuni è terribile non è così difficile per qualcun altro. A me piace guidare di notte: c’è molta tranquillità».

Sono varie le ragioni che spingono le persone a scegliere queste corse notturne. La prima di tutte sono i prezzi generalmente più bassi rispetto ai treni. A questo, si aggiunge la comodità di poter depositare le proprie valigie in stiva. «Viaggiando di notte posso arrivare in tempo per seguire le lezioni della mattina, senza dover aggiungere un altro giorno alla trasferta», racconta una signora laureata in psicologia, in attesa del Flixbus per Roma. Lei raggiunge la capitale ogni fine settimana, per frequentare un corso di formazione che le permetterà di diventare psicoterapeuta.

Le destinazioni sono diverse, così come le ragioni del viaggio. Uno dei primi ad attendere l’autobus per Francoforte è Markus, un ragazzo tedesco che torna a casa dopo aver passato alcuni giorni a sciare in Trentino. Una ragazza di Rovereto è invece diretta a Maastricht, per vedere un’amica lontana, così come una signora diretta ad Heidelberg. Ad accompagnarla alla fermata è venuta la figlia e prima della partenza si salutano con un abbraccio. Dall’autobus diretto a Roma scende un giovane cuoco di Bolzano per fumare una sigaretta. Sfida la notte fredda e umida di marzo in maniche corte, farà tappa a Firenze prima di una vacanza in Grecia. Un uomo iraniano dalla barba vistosa e dai baffi arricciati prenderà il Flixbus per Roma. Non si sbottona sulla ragione del viaggio: ha un problema personale urgente da sbrigare in città.

Molti di questi passeggeri sono giovani che si spostano per lavoro, per piacere o per tornare a casa. Una fetta di ragazzi e ragazze che nei viaggi lontano da casa trova finalmente l’autonomia che cercava, l’indipendenza dalla famiglia. Qualcuno, particolarmente avventuroso, gira l’Europa alternando bus, bici e autostop.