la biogafia
domenica 27 Aprile, 2025
Primiero sogna il suo Papa: Parolin a luglio ha ricevuto cittadinanza onoraria. «Qui ritrova sempre la pace»
di Manuela Crepaz
Il suo legame con la valle trentina affonda le radici nell'infanzia. Ci torna ogni estate, da decenni, per trascorrere le vacanze

Nel ristretto gruppo dei cardinali indicati come possibili successori di papa Francesco, spicca con insistenza il nome del vicentino Pietro Parolin. Segretario di Stato Vaticano e figura di primo piano nella diplomazia internazionale, Parolin è, per Primiero San Martino di Castrozza, prima di tutto “uno di casa”. Pertanto, il tifo si sente.
Il suo legame con la valle trentina affonda le radici nell’infanzia. Ci torna ogni estate, da decenni, per trascorrere le ferie in tranquillità, lontano dalla frenesia della vita diplomatica e istituzionale. Prima come giovane scout, poi come sacerdote e infine come uomo di Chiesa tra i più autorevoli a livello mondiale, ha sempre scelto le Dolomiti primierotte come rifugio dove ricaricare le energie. E a Primiero, Parolin torna soprattutto sacerdote: celebra le messe nei paesi con semplicità e calore, sempre vicino alla gente.
Lo scorso luglio, questo legame è stato suggellato con il conferimento della cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale.
Un riconoscimento che racconta molto più di una frequentazione estiva: parla di affetto reciproco, di gratitudine silenziosa e di una presenza discreta ma costante. “Nonostante gli incarichi che lo portano ai quattro angoli del mondo, non ha mai fatto mancare il suo ritorno tra noi”, ricorda al giornale il sindaco Daniele Depaoli a cui abbiamo chiesto cosa si augura: “Provo un sentimento contrastante. Da un lato, il cardinale Parolin sarebbe la persona ideale per guidare la Chiesa, capace di mantenere una continuità con Francesco e, allo stesso tempo, di armonizzare le diverse correnti, sia ideologiche sia geografiche, che la attraversano. Per questo, nella mia preghiera, spero che sia lui il prescelto, anche se sappiamo che la decisione finale appartiene a un disegno più grande. Dall’altro lato, l’amicizia che mi lega a lui e la conoscenza personale che ho maturato negli anni mi fanno pensare che diventare papa significherebbe per lui rinunciare a quei sette, otto giorni di serenità che oggi ancora riesce a ritagliarsi a Primiero. Come cittadino onorario e grande amico del nostro territorio, sarebbe un onore immenso. Per la Chiesa, glielo auguro con tutto il cuore; per la sua vita personale, invece, non so se davvero augurarglielo”.
L’idea che un concittadino onorario possa diventare papa accende l’immaginazione e dà voce a un sogno collettivo.
In fondo, Primiero non è nuova a vivere emozioni legate alla Chiesa universale. Non sarebbe la prima volta che la comunità vive una simile emozione. Era il 17 ottobre 1978 quando Albino Luciani, originario di Canale d’Agordo, fu eletto papa con il nome di Giovanni Paolo I. Anche se Canale d’Agordo si trova in Veneto, la sua vicinanza a Primiero fece sì che l’elezione fosse vissuta come una festa di tutta la montagna. Tantissimi primierotti si misero in cammino per raggiungere il piccolo paese natale del nuovo pontefice: un pellegrinaggio spontaneo, spinto dall’orgoglio e dall’affetto, che continuò anche dopo la sua prematura scomparsa: appena 33 giorni di pontificato, che lasciarono una ferita profonda nel cuore della gente.
Oggi, con il nome di Parolin tra i favoriti, quella stessa emozione riaffiora. Primiero guarda a Roma con speranza e partecipazione.