domenica 30 Aprile, 2023
di Maddalena Rosatti
Questa settimana il nostro tuffo nella storia non può che partire dal primo maggio, la Festa dei lavoratori. Ma perché questa data? L’1 maggio del 1885 a Chicago, negli Stati Uniti, ci furono uno sciopero generale e delle manifestazioni che avevano lo scopo di portare la durata della giornata lavorativa a 8 ore. A metà del 1800, infatti, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. La manifestazione finì dopo 4 giorni con un scontro in cui morirono diverse persone. Il primo maggio divenne così simbolo delle lotte operaie e in Italia, dal 1891, è ufficialmente la festa del lavoro. In questa giornata si ricordano le vittime del lavoro, le lotte e le conquiste per i diritti dei lavoratori. Ma soprattutto si festeggia. Per questo ogni anno (dal 1990) viene organizzato a Roma un super concertone che dura dal pomeriggio alla notte, con tanti gruppi musicali, cantanti e ospiti, partecipato e seguito in tv da migliaia di persone. La festa del lavoro si celebra in quasi tutti gli stati europei e in altri Paesi del mondo.
Ma questi primi giorni di maggio sono particolarmente importanti per l’Italia e per l’Europa anche per un altro motivo. Dopo la liberazione dai fascisti e dai nazisti avvenuta negli ultimi giorni di aprile è però il 2 maggio 1945 la data ufficiale della fine della guerra in Italia. I rappresentanti degli Alti Comandi Militari tedeschi in Italia firmarono la resa il 29 aprile ma essa divenne effettiva il 2 maggio 1945. L’Italia iniziò così un percorso che l’anno dopo l’avrebbe fatta diventare una Repubblica il cui simbolo venne ufficialmente adottato il 5 maggio 1948: è una stella bianca a cinque punte, sovrapposta ad una ruota dentata d’acciaio, simbolo del lavoro e del progresso. L’insieme è racchiuso da un ramo di quercia, simbolo della forza e della dignità del popolo italiano, e da un ramo di olivo che rappresenta la volontà di pace.
Avvicinandosi un po’ di più ai giorni nostri il 3 maggio 2002 rappresenta sicuramente una data storica per l’Europa; in quel giorno infatti l’Euro divenne la moneta ufficiale di alcuni stati, tra cui l’Italia. Fino ad allora ogni Stato aveva avuto la sua moneta: in Italia c’era la Lira. Da quel giorno nei Paesi che aderiscono alla moneta unica si paga invece con gli Euro. Anche se, a seconda dello stato, le monete e le banconote si diversificano per le immagini che vi sono impresse, il valore non cambia. Per esempio: sull’Euro tedesco c’è un’aquila mentre su quello italiano c’è l’uomo vitruviano, ma entrambi possono essere usati ovunque e con lo stesso valore. Ma sapete che cos’è l’uomo vitruviano? È un’opera di Leonardo da Vinci, e proprio lui è uno degli illustrissimi personaggi da ricordare questa settimana. Leonardo è considerato una delle menti più geniali della storia; pittore, scrittore, artista, architetto, ingegnere, scienziato e chi più ne ha più ne metta, morì il 2 maggio 1519 in Francia. Da Vinci lavorò a Milano, a Roma e a Firenze donando al mondo grandi capolavori. Si trasferì poi dal re di Francia Francesco I dove finì la Monna Lisa (o Gioconda) che divenne il quadro più famoso del mondo.
C’è un altro personaggio, di tutt’altro tipo ma anch’egli assai famoso, che morì in questi primi giorni del mese, precisamente il 5 maggio del 1821. Si tratta di Napoleone Bonaparte. Il famosissimo condottiero conquistò mezza Europa e fu imperatore fino al 1815. Fece scrivere il primo Codice Civile dove venivano espressi i principi della rivoluzione francese: l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, la libertà di religione, l’abolizione dei privilegi di nobili e clero, ecc.
Le stesso 5 maggio, però del 2000, morì una specie di eroe dei nostri tempi: Gino Bartali. Con una carriera di vent’anni, tre Giri d’Italia e due Tour de France vinti, è considerato una mito nel campo del ciclismo.
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