guerra russia-ucraina

venerdì 3 Maggio, 2024

Prosegue l’avanzata dei russi e Macron alza il tiro: «Invieremo truppe sul campo»

di

L’esercito di Mosca conquista anche l’area di Avdiivka. Il Cremlino: «Parole del presidente francese molto pericolose»

La Russia continua ad avanzare sul fronte ucraino. A confermarlo, dopo che Mosca ha annunciato la «liberazione» del villaggio di Berdychi nel Donetsk, sono state le stesse forze armate di Kiev. «I militari russi sono riusciti a sfondare nell’area di Avdiivka», ha spiegato un portavoce, rivelando che sono in corso «pesanti combattimenti» e sforzi per «stabilizzare la situazione». La fase della guerra sfavorevole a Kiev allarma l’Occidente e il presidente francese Emmanuel Macron è tornato sull’eventualità di inviare truppe sul campo. «Se i russi sfondassero in prima linea, se ci fosse una richiesta ucraina, cosa che oggi non avviene, dovremmo legittimamente porci la domanda», ha detto all’Economist. «Non escludo nulla, perché siamo di fronte a un uomo che non esclude nulla», ha affermato poi Macron, riferendosi a Putin secondo cui gli alleati sono stati troppo «indecisi» nel definire «il limite» delle loro eventuali azioni. La risposta di Mosca al presidente francese non si è fatta attendere. «Le parole di Macron, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, – sono molto importanti e pericolose». La Russia ha poi definito «infondate» le accuse degli Stati Uniti secondo cui le forze armate avrebbero usato contro le truppe ucraine la cloropicrina, agente chimico soffocante vietato dalla Convenzione sulle armi chimiche. La Russia ha inoltre bocciato per l’ennesima volta la Conferenza di pace in programma in Svizzera a giugno bollandola come «inutile», visto che sarà assente. Mosca deve affrontare anche le accuse provenienti da Human Rights Watch, secondo cui le proprie truppe avrebbero, dal dicembre 2023, giustiziato almeno 15 soldati ucraini che erano in procinto di arrendersi. «L’esecuzione sommaria – o l’omicidio – di soldati ucraini arresi e feriti, uccisi a sangue freddo, è espressamente vietata dal diritto internazionale umanitario», ha affermato l’ong.
Sul campo di battaglia, la Russia ha continuato a bombardare l’area di Odessa, dove si contano 14 feriti, mentre, secondo alcune riprese effettuate con droni, la città di Chasiv Jar, luogo strategico sul fronte orientale, sarebbe di fatto totalmente distrutta, con un solo edificio rimasto completamente intatto. Dei 12mila abitanti residenti prima delle guerra ne sarebbero rimasti solamente 682, che vivono in condizioni estreme. Non cala nemmeno la tensione attorno alla centrale di Zaporizhzia. A dire di Kiev la Russia ha utilizzato l’area dell’impianto nucleare per lanciare droni, «approfittando del fatto che le forze di sicurezza e difesa ucraine non possono rispondere al fuoco». Il ministero degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha reso noto che «circa la metà» del sistema energetico del Paese «è danneggiato» e il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo appello nei confronti dei leader mondiali invitandoli all’unità, perché «solo attraverso la forza possiamo fermare questo terrore». La Russia è stata anche al centro dell’incontro fra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e le imprese italiane che lavorano nel Paese. In merito al caso Ariston, la cui gestione della filiale russa è stata trasferita a Gazprom Household Systems, il titolare della Farnesina ha ribadito che Mosca ha «violato il diritto internazionale» e ha annunciato un tavolo permanente per evitare che «ci siano operazioni analoghe in futuro». Tajani ha anche annunciato di essere al lavoro per «una soluzione che permetta il risarcimento dei danni alle imprese che sono state colpite dalle sanzioni russe». Un caso che «non è isolato», e per questo sono stati attivati «i Paesi del G7». Il ministro degli Esteri ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev ma, allo stesso tempo, ha precisato che l’Italia «non è in guerra con la Russia» e in nessun caso invierà militari sul campo di battaglia. Preoccupano poi anche le azioni ibride di Mosca contro i Paesi della Nato, tra cui sabotaggi, atti di violenza, interferenze informatiche ed elettroniche, campagne di disinformazione. «Costituiscono una minaccia alla sicurezza degli alleati», ha rimarcato il Consiglio Nord Atlantico.