solidarietà internazionale
martedì 1 Aprile, 2025
Protezione civile, un nuovo ospedale da campo per il primo intervento in dotazione al Trentino
di Redazione
L'annuncio a Marco di Rovereto con i rappresentanti dei sistemi di Protezione civile provenienti da 12 Paesi europei

La gestione delle emergenze di Protezione civile anche sotto il profilo sanitario è al centro del meeting internazionale che per tre giorni riunisce negli spazi addestrativi di Marco di Rovereto i rappresentanti dei sistemi di Protezione civile provenienti da 12 Paesi europei. Un appuntamento che è stato anche l’occasione per lanciare ufficialmente il progetto EMT (Emergency Medical Team) della Provincia autonoma di Trento, che vede collaborare il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. L’obiettivo è di trasformare l’ospedale da campo in dotazione al Servizio Prevenzione rischi e Cue in una moderna unità mobile per la gestione della prima emergenza e dell’assistenza medica di base alla popolazione colpita. Per questo motivo, è stato avviato il processo di certificazione presso l’Organizzazione mondiale della sanità.
“Intendiamo creare una capacità rapida e versatile di intervento sanitario, che possa operare sia a livello nazionale che internazionale, integrandosi pienamente nel Meccanismo europeo di Protezione civile” ha spiegato il dirigente generale Stefano Fait, che portando i saluti del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dell’assessore alla salute Mario Tonina, ha evidenziato come il progetto promosso dall’Amministrazione rappresenti non solo un avanzamento per la protezione civile del Trentino, ma “un’opportunità per l’Europa di potenziare le proprie capacità di risposta alle emergenze sanitarie”. Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Antonio Ferro, ha spiegato come in Trentino, la collaborazione tra Azienda sanitaria e Protezione civile si sia rafforzata nel corso dell’emergenza Covid: “Oggi ci impegniamo anche per offrire il nostro contributo in situazioni di emergenza internazionale. Un passo significativo per lo sviluppo della nostra scuola di specialità in emergenza urgenza, che partirà quest’anno.
L’iniziativa ospitata a Marco di Rovereto, con il coordinamento del dottor Alberto Gabrieli (Trentino emergenza Apss), è parte di un ampio programma di addestramento che coinvolge squadre sanitarie e di protezione civile, e che vede la partecipazione di esperti provenienti da vari Paesi, tutti impegnati nella condivisione di procedure operative e nel miglioramento della gestione delle emergenze.
All’evento di apertura del meeting sono intervenuti, tra gli altri, anche il coordinatore dell’Ufficio gestione delle emergenze del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Luigi D’Angelo, la direttrice generale per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario dell’Unione europea, Michela Matuella (originaria di Rovereto) e il network leader dei team medici di emergenza dell’Oms, Flavio Salio.
“Queste giornate di confronto sono un’opportunità fondamentale per consolidare la rete di collaborazione tra diversi attori della protezione civile, sia a livello nazionale che internazionale – ha spiegato D’Angelo -. Conoscersi e lavorare insieme è la chiave per affrontare con efficacia le emergenze, rendendo il nostro sistema di risposta più agile e coordinato. L’Italia, da sempre impegnata nel meccanismo europeo di protezione civile, continua a svolgere un ruolo di guida in queste iniziative, facilitando il dialogo e lo scambio tra Paesi e organizzazioni”.
Alla luce del sisma che ha colpito il Myanmar, è stato spiegato come l’Italia – in stretta collaborazione con le autorità internazionali – abbia già predisposto squadre di soccorso pronte a intervenire in caso di apertura di corridoi umanitari: “Nonostante le difficoltà dovute alla situazione di instabilità e conflitto, qualora venissero aperti corridoi umanitari, saremo pronti a fare la nostra parte, inviando i mezzi e i materiali necessari a sostenere la popolazione colpita” ha concluso D’Angelo.
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