POLITICA
domenica 8 Gennaio, 2023
di Benedetta Centin
È influenzato e senza voce, ma questo non impedisce al sindaco di Pergine Valsugana, Roberto Oss Emer, di analizzare la partita delle prossime elezioni provinciali di ottobre 2023 e in particolare della proposta, da parte della formazione civica Campobase, della candidatura del collega di Rovereto, Francesco Valduga, in rappresentanza del nuovo centrosinistra, dell’Alleanza democratica per l’autonomia. Nome, quello di Valduga, che mercoledì sarà sul tavolo della riunione di coalizione e che è stato sostenuto anche dall’ex sindaco di Trento Alberto Pacher (il T di ieri) ma contrastato da altre anime della coalizione (Verdi, Azione e una parte del Pd).
Oss Emer, con Valduga ha condiviso un progetto politico. Qual è la sua idea?
«Premetto che sono uno dei fondatori di Campobase, nata, ricordo, come associazione che nelle intenzioni e nei desiderata (sicuramente miei e anche di Francesco Valduga e di tanti altri) doveva portare verso un soggetto politico più ampio. Proprio quello che Valduga chiama partito territoriale. Le sciagurate politiche nazionali hanno dato un’accelerazione al processo ed è stata trasformata di fatto in partito».
Valduga, in merito alla sua candidatura proposta da Campobase, ha precisato che, ancora prima della leadership, serve un progetto nuovo…
«Ringrazio Valduga per i doverosi chiarimenti. Conoscendo bene Francesco con il quale ho iniziato un percorso ancora nel 2016, riesco ad intuire anche quanto non scritto».
Concorda con lui?
«Sì, concordo su tutto, compreso che solo con tutto il movimento civico e anche attraverso Campobase e le esperienze dei suoi sostenitori si riuscirà a costruire un progetto alternativo».
C’è già l’endorsement da più parti…
«Sì, tutti o quasi a favore del sindaco di Rovereto. Leggo ed apprezzo la presa di posizione di Alberto Pacher e prendo atto delle dichiarazioni del consigliere provinciale Alessandro Olivi».
Cosa ne pensa?
«Quello che traggo da tutto ciò è che ci sono ancora tanti personalismi e che il percorso indicato da Francesco Valduga che condivido non sarà facile».
Andrea Merler, consigliere comunale di centrodestra a Trento, ha descritto Valduga come «miglior perdente».
«Non vorrei commentare l’uscita di Merler sul fatto che Valduga, primo sindaco ad essere riconfermato a Rovereto, sia un perdente, ma vorrei almeno capire dove lui ha vinto. Peraltro ha fatto capire bene, anche se non lo voleva, che per Valduga, rispetto a tanti altri, la politica è un servizio perché un lavoro ce l’ha».
Ma è pronto a scendere in campo alle prossime provinciali.
«Se serve si mette a disposizione per un progetto grande e condiviso ed alternativo che deve però introdurre novità rispetto al passato, e lui potrebbe essere la novità, e questo senza tante pretese. La riprova di ciò sta sotto gli occhi di tutti visto quello che è successo nel 2018».
Il riferimento è alle ultime elezioni provinciali?
«Anche in quell’occasione Francesco Valduga (con il sottoscritto ed altri) si era mosso senza nessuna ambizione personale per cercare di cambiare gli assetti e fare qualcosa di nuovo. E piuttosto di portare avanti una coalizione che era destinata a perdere si era ritirato in buon ordine mentre altri che probabilmente avevano maggiori ambizioni si riposizionavano».
Questo vale anche per lei?
«Sì. Prima viene il progetto e poi le persone; noi ci siamo se i progetti convincono al di là dei destini personali mentre altri vogliono esserci a tutti i costi. Peraltro sia io che Francesco Valduga potremmo riproporci ancora come sindaci o tornare al nostro lavoro, io a fare l’imprenditore e lui il medico. E qui concordo con Merler, un buon medico servirebbe vista la situazione del personale della sanità trentina e non solo».
In vista del prossimo ottobre ha quindi qualche ambizione?
«No, da parte mia nessuna ambizione provinciale. Mi piace quello che sto facendo, ci sarò sicuramente ma non necessariamente da protagonista».
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