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mercoledì 22 Febbraio, 2023

Putin sospende il trattato Start sull’atomica: «Liquideremo la minaccia del regime neonazista ucraino»

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A pochi giorni dal primo anniversario della guerra in Ucraina il presidente russo nel suo discorso alla nazione davanti all'Assemblea federale ha attaccato a muso duro agitando lo spettro delle armi nucleari

A pochi giorni dal primo anniversario della guerra in Ucraina (era il 24 febbraio 2022 quando le truppe russe invasero il Paese da Est), l’agognata pace si annuncia più lontana che mai. Il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso alla nazione davanti all’Assemblea federale ha infatti attaccato a muso duro agitando anche lo spettro delle armi nucleari. Secondo il capo del Cremlino è l’Occidente il «colpevole» della situazione attuale. Mosca «voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente ha giocato con carte false per ingannarci». «Raggiungeremo i nostri obiettivi e liquideremo la minaccia del regime neonazista ucraino». Mosca ha anche deciso di sospendere l’applicazione del trattato Start sul nucleare che da anni limita la proliferazione delle testate atomiche di Usa e Russia. Pronta la replica della Casa Bianca, che ha definito «assurdo» il discorso di Putin. Per la Nato «nessuno ha attaccato la Russia, è Putin che vuole la guerra». Anche per il premier Meloni, ieri in Ucraina per incontrare Zelensky «da Putin arriva solo propaganda, i fatti sono diversi».
Putin ha sottolineato ancora una volta che alla base dell’invasione militare dell’Ucraina, dopo un anno di scontri ancora denominata «operazione militare speciale», c’è la volontà di «sconfiggere il regime neonazista ucraino». «Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro popolo. Su ciascuno di noi grava una grandissima responsabilità: difendere il nostro Paese». La Russia ha poi deciso di sospendere l’applicazione del trattato Start sul nucleare «perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre gli Usa sono intenti a infliggere una sconfitta strategica a Mosca». «Sospendiamo il trattato, ma non ci ritiriamo», ha sottolineato Putin. La decisione di sospendere il trattato Start è stata definita «irresponsabile» dal segretario di Stato americano Antony Blinken.
A proposito di armi nucleari, Putin ha detto: «Non useremo per primi le armi nucleari. Ma se lo fanno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti Nessuno si faccia illusioni, la parità strategica non deve essere infranta». Putin ha rimarcato che Washington sta pensando di testare armi nucleari e, in questo caso, lo farà anche la Russia. Il capo del Cremlino ha poi specificato che «la forza di deterrenza atomica della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito».
«Non siamo in guerra con il popolo ucraino, ne ho già parlato molte volte – ha spiegato Putin -. Lo stesso popolo ucraino è diventato ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali, che hanno effettivamente occupato questo Paese in senso politico, militare, economico. Non avevamo dubbi che a febbraio avevano pronte operazioni punitive nel Donbass, dove già avevano effettuato bombardamenti e questo era in contraddizione con la risoluzione dell’Onu. Loro hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermare guerra», ha dichiarato Putin.
Per il consigliere presidenziale ucraino Mychailo Podolyak, il capo del Cremlino «ha dimostrato pubblicamente la sua irrilevanza e la sua confusione. Non ha soluzioni promettenti e non ne avrà. Perché ovunque ci sono nazisti, marziani e teorie del complotto».