Analisi
lunedì 26 Agosto, 2024
di Redazione
Poco meno del cinquanta per cento, il quarantasei per l’esattezza, degli studenti del Trentino vorrebbe rimanere a lavorare nel territorio di origine. I motivi sarebbero da ricercare tra la qualità della vita elevata, la possibilità di conciliare lavoro e vita privata con spostamenti ridotti. Stipendio e prospettive di carriera non rientrerebbero tra le priorità. Sono questi i dettagli che emergono dalla survey promossa da Confindustria con il contributo scientifico di The European House-Ambrosetti, per cercare di comprendere le ragioni del mismatch tra domanda e offerta di lavoro che oggi rappresenta la maggiore criticità segnalata dai titolari d’impresa e dalle persone in età lavorativa. All’indagine hanno risposto 500 studenti di superiori, alta formazione e università di età compresa tra i 17 e i 25 anni. Si tratta di una delle attività di maggiore rilievo svolte nell’ambito dell’edizione 2024 del progetto “Duemilatrentino”, che sarà presentato all’assemblea di Confindustria Trento il prossimo autunno. «Le aspettative circa i livelli medi salariali aumentano soprattutto nel segmento degli studenti universitari in cui per il 58 per cento la retribuzione lorda attesa è superiore ai 20mila euro – si legge nel report -. Il 34,9 per cento degli studenti universitari intervistati giudica alte o molto alte le opportunità di carriera in Trentino, in particolare nei settori Itc ed energia. Ma più di 2 studenti su 3 non si sentono adeguatamente informati sulle opportunità di lavoro. Da qui l’auspicio alla realizzazione di progetti condivisi con le imprese, visite aziendali e stage curriculari come soluzione al gap informativo».