cambio al vertice

martedì 17 Settembre, 2024

Questura: al posto di Maurizio Improta potrebbe arrivare Fabrizio Mancini. Era a capo dell’immigrazione del ministero dell’Interno

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Non è ancora ufficiale ma le in discrezioni lo danno come successore dell’attuale capo della Questura. Decisione a fine mese

L’indiscrezione circola in Questura, in Procura e ovviamente all’interno del Commissariato del Governo: il nuovo questore di Trento sarà Fabrizio Mancini. Indiscrezione che qui non viene confermata, diversamente dal livello nazionale dove i più informati riferiscono che sarà proprio lui a sostituire Maurizio Improta. Una rincorsa quella tra i due alti funzionari della Polizia di Stato, perché prima della successione al vertice della Questura di Trento ci fu quella ai vertici dell’Ufficio immigrazione della capitale, dove Mancini fu per anni il vice di Improta e poi quella al ministero, sempre all’interno del Dipartimento immigrazione. Con Mancini che succede a Improta.
Quest’ultimo, quindi, lascerà l’incarico al vertice della Questura trentina — non si sa ancora se per la meritata pensione o per altro incarico — a brevissimo, a fine mese, alla fine della prossima settimana, dopo poco più di due anni a Trento. E dunque arriverebbe Fabrizio Mancini, che lascerebbe la direzione del Servizio immigrazione presso la direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere del Ministero dell’Interno. Ruolo delicato, soprattutto negli scorsi anni, quando gli sbarchi dei migranti sulle frontiere italiani erano al centro di un forte dibattito politico. Era a capo della Direzione centrale dell’immigrazione anche quando ministro dell’Interno era il capitano leghista Matteo Salvini, nel 2019, e nello stesso ruolo dal primo al 20 agosto, quando per 19 i migranti a bordo della Open Arms — tra cui molti minori — rimasero al largo, impossibilitati ad attraccare. Vicenda nota, di stringente attualità perché l’ex ministro Salvini è per questo sotto processo, per aver privato della libertà personale i migranti abusando del suo potere e violando una serie di leggi internazionali. Con il Pm che al termine della sua requisitoria ha chiesto sei anni di reclusione. Ecco, con il processo Fabrizio Mancini non c’entra nulla, se non per aver dovuto deporre come testimone perché, a capo della sua struttura, si è dovuto interfacciare più volte in quei giorni con ilo gabinetto dell’allora ministro.