L'idea
venerdì 14 Febbraio, 2025
di Gianfranco Piccoli e Stefano Marini
Un «maxi» gruppo Whatsapp, che conta ormai 800 iscritti, nato con lo scopo di raccogliere le segnalazioni relative ai furti che da settimane stanno interessando le valli Giudicarie, in particolare la Rendena e la Busa di Tione. L’obiettivo è filtrare le informazioni raccolte dai partecipanti e inviarle alle forze dell’ordine, evitando così che la stessa situazione sospetta si traduca in decine di telefonate alle centrali operative, con dispendio di tempo ed energie. Il gruppo, che fa parte di una rete chiamata «Community Giudicarie», è stato creato nei giorni scorsi ed ha, di fatto, la funzione di controllo di vicinato.
Un’iniziativa che rende l’idea, proprio per il numero di adesioni, del clima che si sta respirando nelle Giudicarie.
Ieri mattina si è tenuto invece nella sala consiliare del Municipio di Pinzolo un vertice che ha visto al tavolo il maggiore Francesco Bagnolo, comandante della Compagnia carabinieri di Riva del Garda, Chiara Grazioli, comandante della Polizia locale di Pinzolo, e Carlo Marchiori, comandante della Polizia locale delle Giudicarie. Presenti i sindaci dei comuni della val Rendena e dei tre comuni della Busa di Tione. Dopo il vertice dei giorni scorsi al Commissariato del Governo, in occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, c’è stato quindi un confronto per fare il punto della situazione.
Le forze dell’ordine hanno spiegato che, in effetti, ci si trova di fronte ad una frequenza di furti anomala, anche se molti di questi – hanno evidenziato – sono stati tentativi di effrazione, mentre in numerose occasioni i colpi si sono risolti con una refurtiva di scarsissimo valore. Osservazioni ascoltate dai sindaci, che tuttavia hanno messo sul piatto la forte preoccupazione dei cittadini, che vivono una situazione continua di insicurezza. I rappresentanti dell’Arma e della Polizia locale hanno ribadito il forte impegno, che ha di fatto decuplicato la presenza di pattuglie sul territorio, con una decina di mezzi impegnati nelle fasce orarie considerate più a rischio. È stato anche spiegato che il picco di furti è stato registrato prima del 4 febbraio, dopo questa data il fenomeno è andato scemando, ma ciononostante – anche per dare una risposta alle richieste degli amministratori – non è stato diminuito l’impiego di uomini e mezzi. Nei giorni scorsi alcuni sindaci avevano anche chiesto un coinvolgimento nei controlli dei vigili del fuoco volontari della valle, chiamati con la sola presenza dei mezzi con i lampeggianti a fare da deterrente. Le forze dell’ordine hanno spiegato (così come avvenuto nel corso dell’incontro al Commissariato del Governo) l’inopportunità di questa scelta, soprattutto a tutela degli stessi vigili del fuoco. Parole positive sono state invece spese per l’utilizzo dei gruppi Whatsapp, non finalizzati alla costituzione delle ronde, ma per le segnalazioni alle forze dell’ordine, purché queste siano «filtrate» dagli amministratori, evitando così il moltiplicarsi di chiamate alle centrali.
L'intervento
di Redazione
La vicepresidente dell'ordine degli infermieri ha poi voluto ricordare: «Chi, nelle prime fasi della lotta al Covid-19, ha messo il bene comune e la salute pubblica davanti al proprio interesse personale, talvolta sacrificando la propria vita»