L’emergenza sociale
martedì 3 Ottobre, 2023
di Tommaso di Giannantonio
Una vera e propria raffica di sfratti. Da gennaio 2022 a giugno 2023 sono arrivate 444 richieste all’ufficio Unep dei Tribunali di Trento e Rovereto. In media 25 richieste di sfratto al mese, quasi una al giorno, tra alloggi privati e alloggi pubblici. I dati arrivano dal commissariato del governo del Trentino e riguardano tutta la provincia. «Siamo di fronte a un’esplosione di sfratti. Questa è una vera e propria emergenza», commenta Manuela Faggioni, segretaria trentina di Sunia, il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari della Cgil.
Il primo semestre 2023
Il caro affitti, l’aumento generale dei prezzi, si fa sentire sulle famiglie. Non è un caso se dai sondaggi dell’Ordine degli assistenti sociali — presentati venerdì scorso ai candidati presidente — è emerso che il 74% dei trentini crede che l’emergenza casa debba essere un tema prioritario dei programmi elettorali.
Nei primi sei mesi di quest’anno i proprietari immobiliari hanno presentato 109 richieste di sfratto all’Ufficio unico notificazione e protesti (Unep) dei Tribunali di Trento e Rovereto. L’ufficiale giudiziario ha emesso altrettanti provvedimenti esecutivi di rilascio, cioè l’ordine di lasciare l’alloggio. Dei 106 provvedimenti 26 sono per finita locazione: 10 solo a Trento e 16 nel resto della provincia. Questi sfratti riguardano tutti quei casi in cui il periodo del contratto di locazione si è concluso, ma l’inquilino, per vari motivi, si rifiuta di lasciare l’alloggio. Gli altri 83 provvedimenti sono per morosità e altre cause: 36 solo a Trento e 47 nel resto della provincia. In questi casi l’inquilino ha smesso di pagare l’affitto.
Sempre nei primi sei mesi di quest’anno, sono stati emessi 60 provvedimenti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario, cioè è stato necessario richiedere l’intervento delle forze di polizia per liberare l’alloggio.
Nell’intero 2022
Nell’intero 2022 sono arrivate 335 richieste di sfratto. Molte di queste richieste si erano accumulate a seguito del blocco degli sfratti deciso a livello nazionale in relazione alla pandemia e durato fino al 2021. I provvedimenti esecutivi dell’ufficiale giudiziario sono stati 195, di cui 41 per finita locazione (12 nel capoluogo e 29 in provincia) e 152 per morosità e altre cause (60 nel capoluogo e 92 in provincia). Gli sfratti eseguiti in presenza delle forze di polizia sono stati 173.
Rispetto a quattro anni fa, ossia all’era pre Covid, si registra un incremento degli sfratti. Nel 2019, infatti, le richieste di sfratto erano state 180 in provincia di Trento. Nel 2022 sono state 195 e solo nei primi sei mesi di quest’anno sono arrivate a 109.
Faggioni: «Numeri elevati»
Manuela Faggioni, segretaria di Sunia, si dice preoccupata: «Si tratta di numeri elevati, che purtroppo certificano plasticamente la nostra preoccupazione, cioè che la situazione in Trentino è davvero molto diversa rispetto a quella che ci stiamo raccontando. Questa è un’emergenza vera e propria. Le famiglie sono in estrema difficoltà». Le dinamiche sono diverse. «Negli alloggi pubblici la difficoltà più grossa è legata ai rincari energetici. Per quel che riguarda il mercato privato, se da un lato le famiglie della classe media stanno andando in seria difficoltà, dall’altro sono convinta che ci sono proprietari che sfrattano gli inquilini, non perché morosi, ma per convertire l’alloggio ad uso turistico».
Proprio oggi gli attivisti dello Sportello casa per tutti — in prima linea contro gli sfratti — renderanno nota, dopo aver inviato una richiesta, la posizione dell’Alto commissariato per i diritti dell’uomo delle Nazioni unite in merito allo sfratto di una famiglia trentina.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
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