cronaca

lunedì 22 Gennaio, 2024

Rapina la moglie con il taglierino per avere i soldi da giocare alle slot: in carcere uomo di Pergine

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Secondo quanto riportato dalla donna ai carabinieri, i maltrattamenti duravano da tempo

Ha taciuto a lungo ma, questa volta, suo marito ha passato ogni segno. Quando gli ha puntato un taglierino alla schiena, come se lui fosse il borseggiatore di strada e lei una vittima «pescata a caso» ha capito che era ora di farla finita con quella lunga serie di violenze. E ha deciso di denunciarlo. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la minaccia, a mano armata, per farsi dare cento euro. Ovvero, i pochi soldi che aveva nel portafoglio. Soldi che avrebbe utilizzato per giocare alle slot machine. La drammatica vicenda è avvenuta in una località dell’Alta Valsugana, che non è stata diffusa per non rendere riconoscibile la vittima, una donna del luogo. Lui, un cinquantenne del posto, cittadinanza italiana, è stato arrestato dai carabinieri con accuse tutt’altro che blande: maltrattamenti in famiglia, rapina e e porto. Le manette sono scattate all’arrivo dei carabinieri della stazione di Pergine, nel pomeriggio di venerdì: prima hanno rassicurato la donna, poi hanno individuato il marito, che si era recato poco lontano a «giocarsi il bottino».
Anni di sofferenza
Ma l’episodio, per quanto grave, è solo uno dei tanti di violenza continuativa che avrebbe subìto la donna. L’uomo infatti era già stato fermato in circostanze sospette in altre occasioni: liti rumorose che avevano richiamato l’attenzione dei vicini, al termine delle quali erano state notate delle ferite sulla donna. Lei, però, non ha mai voluto porgere denuncia e tutto era finito in un nulla di fatto. Dopo l’intervento di venerdì, però, la donna si è confidata ai militari e ha raccontato anche quanto avvenuto in passato. E il cinquantenne, ora in carcere, dovrà ora rispondere di tutto. Tra le altre cose, è emerso anche che non era la prima volta che lui la minacciava con il taglierino, ma che in altre circostanze aveva fatto ricorso a questa «arma impropria», capacissima di fare però male, per metterle paura.
Lo spettro della ludopatia
La rapina alla moglie nasce da un problema con cui l’uomo pare stia lottando da tempo: la ludopatia. Una dipendenza che lo aveva portato a spendere gran parte dei soldi a sua disposizione, che non gli bastavano mai. Una vera e propria patologia che non risparmia il Trentino: secondo i dati più recenti a disposizione, quelli del 2022 dell’agenzia delle Dogane, in un anno sono stati spesi in giochi 339 milioni. Il che significa una cifra pro capite, nella fascia d’età che va dai 18 ai 75 anni di oltre 800 euro a testa. Ma in media gli habitué del gioco spendono molto di più.