giovedì 15 Febbraio, 2024

Regione, fumata nera per la giunta. Kompatscher: «Fatico a votare un esecutivo senza donne»

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I governatori non hanno trovato un’intesa sulla rappresentanza di genere. Slitta tutto a marzo

Fumata nera per la giunta. Ieri la seduta del consiglio regionale si è conclusa in un nulla di fatto. La nomina del presidente e del suo esecutivo slitta al 13 marzo. I governatori Fugatti e Kompatscher non hanno trovato un’intesa sulla rappresentanza di genere. Per sbloccare l’impasse, ma soprattutto per rilanciare il ruolo della Regione, il Partito democratico ha proposto di superare il modello della staffetta (tra i due governatori) ed eleggere una presidente donna, con i due governatori come vice. Ma la Svp non ne vuole nemmeno sentire parlare. E per la maggioranza trentina è un «non tema».
La seduta si è aperta con l’elezione del vicepresidente del consiglio ladino: Daniel Alfreider, indicato dalla Svp, ha ottenuto 39 voti (su 70). Fin qui tutto bene. Poi la discussione è stata interrotta per la riunione dei capigruppo. C’era da sciogliere il nodo della giunta. La questione è nota. Ci sono sei posti: Trento porta Maurizio Fugatti in qualità di presidente, Luca Guglielmi (Fassa) in quota ladina e Carlo Daldoss (FdI), nomina figlia dell’accordo fra Lega e Fratelli d’Italia; mentre Bolzano indica Arno Kompatscher in qualità di presidente, Franz Locher (Svp) e Angelo Gennaccaro (La Civica), altra nomina frutto di un accordo di coalizione. Manca appunto l’esponente femminile.
La prassi vuole che siano rappresentati entrambi i generi. La petizione della Rete delle Donne del Trentino-Alto Adige ha già superato le duemila firme. Ma Bolzano sostiene di aver già fatto la propria parte nella scorsa legislatura con la nomina di un’assessora. Kompatscher è rimasto sulle proprie posizioni: «Facciamo fatica a votare una giunta senza una donna — ha dichiarato — Chiediamo ai colleghi del Trentino di trovare una soluzione». Intanto il governatore altoatesino si è già preoccupato di approfondire la questione dal punto di vista giuridico: dalle prime valutazioni sarebbe emerso che in assenza di una disciplina puntuale sulla rappresentanza di genere la giunta di soli uomini è legittima. «In futuro prevederei una quota in legge, così non ci troviamo in questa situazione imbarazzante», ha aggiunto il landeshauptmann.
Trento non cede sui propri nomi, piuttosto sarebbe disponibile ad aggiungere un altro posto per nominare una donna. Ma per Bolzano è inconcepibile: sei posti sono già troppi per la Regione.
Insomma, la capigruppo non ha prodotto alcun risultato: tutto rimandato alla prossima seduta del 13 marzo. La riunione è servita solo ad alimentare le paure di Fratelli d’Italia, in particolare dei consiglieri Daldoss, Biada e Girardi. I meloniani hanno voluto mettersi al riparo da un possibile agguato — cioè dalla nomina di una donna al posto di Daldoss (magari proprio della collega Gerosa) — e hanno preteso garanzie prima di andare avanti con i lavori d’aula. Le rassicurazioni sono arrivate direttamente da Fugatti.
In aula il capogruppo del Pd Andrea de Bertolini ha avanzato una soluzione di mediazione in merito alla rappresentanza di genere, ma non ha trovato sponde: «Perché non una donna presidente e due vicepresidenti? Non per tornare indietro ma affinché la Regione sia un luogo mediano di incontro fra le molteplici politiche e istanze sociali». Una proposta tesa anche a replicare a quella mozione per «l’abolizione della Regione» con l’assessora altoatesina Ulli Mair (Freiheitlichen) tra le firmatarie.
Intanto ieri l’aula ha eletto i tre segretari questori dell’ufficio di presidenza: Stefania Segnana (Lega) con 20 voti, Lucia Maestri (Pd) con 21 voti e Philipp Achammer (Svp) con appena 12 voti, 7 in meno dei 19 richiesti. Il suo nome è arrivato a sorpresa: si pensava a Waltraud Deeg, ma poi la Svp ha optato per il suo Obmann uscente. «Valuterò se mantenere tale incarico», ha dichiarato Achammer.
Non è finita qui. Al termine dei lavori le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del presidente del consiglio Paccher e del vice Noggler perché queste due nomine erano state presentate come provvisorie dalla maggioranza nella scorsa seduta del 27 novembre.