Al Santa Chiara

domenica 15 Settembre, 2024

Ricoverato al pronto soccorso si improvvisa ladro: aveva anche un coltello di 29 centimetri

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Ancora un episodio che preoccupa medici infermieri. La vittima è stata identificata dalla polizia: è l'uomo che era stato trovato sanguinante mercoledì a Maso Ginocchio

L’occasione fa l’uomo ladro. Anche al pronto soccorso. Ha destato scalpore tra il personale in servizio nel turno notturno, nella notte tra mercoledì 11 e giovedì 12 settembre, il tentativo di un uomo, ventenne, che era stato portato al Santa Chiara perché ferito, di «arraffare l’arraffabile». Telefonini, computer persino viveri destinati ai ricoverati. E oltre al comportamento, già censurabile (tant’è che poi si è beccato anche una denuncia) c’è stato anche qualche momento di paura quando si è scoperto che il «paziente» aveva con sé un coltellaccio lungo quasi trenta centimetri. L’episodio richiama, ancora una volta, il tema della sicurezza nelle aree sanitarie, dopo l’aggressione, avvenuta sabato proprio alle «porte» del pronto soccorso del capoluogo, nella camera calda, ovvero il punto dove si posiziona l’ambulanza. Ed è stato ancora una volta il personale del Santa Chiara a doversi improvvisare «detective» chiedendo a quell’uomo— che era stato visto aggirarsi per il reparto con fare sospetto — di svuotare le tasche e di mostrare quanto aveva all’interno.

Gli infermieri si erano accorti, infatti che erano spariti due cellulari. Alla fine hanno trovato l’«intruso» nella cucina del pronto soccorso ortopedico, mentre mangiava dei viveri dalla dispensa. Avvicinandolo, hanno scoperto che aveva sottratto anche un pc, in uso agli uffici amministrativi del triage. E poi quel coltello lungo — secondo la misurazione effettuata successivamente — 29 centimetri. È stata chiamata la polizia. Gli agenti della questura lo hanno identificato, con una certa facilità.

Erano stati i loro colleghi, del resto ad affidare lo stesso uomo alle cure dei soccorritori attorno alle 19.40 di mercoledì: si tratta della stessa persona, cittadino straniero, che era stato trovato, sanguinante in via Giusti, provenendo dal giardino di Maso Ginocchio. Ai poliziotti aveva raccontato una storia poco credibile, un’aggressione «con una scatoletta di tonno», piegata in modo tale da essere utilizzata come coltello: il dato di fatto è che presentava ferite profonde a un fianco e una lesione, compatibile con una caduto al gomito. Si è trattato di uno dei tanti episodi che si sono registrati, nell’ultima settimana, nei parchi di Trento, in particolare nel parco delle Albere.
Non sono stati rintracciati gli aggressori: il giovane, orginario di un paese del Nordafrica, aveva indicato come possibile aggressore un proprio connazionale. Ora dovrà rispondere di furto e di porta d’arma irregolare. Resta la preoccupazione tra il personale medico e amministrativo del pronto soccorso, che ha segnalato quanto accaduto alla direzione dell’ospedale, parlando di episodio «grave e preoccupante» per la sicurezza di quanti lavorano nel reparto.