domenica 30 Marzo, 2025

Riforma dello Statuto di Trento e Bolzano, il ministro Calderoli ha firmato

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I governatori Fugatti e Kompatscher tiepidi: «Bene che si acceleri ma nodi ancora da sciogliere»

La notizia, anzi «la buona notizia», è stata annunciata solennemente dal palco della kermesse leghista che si è svolta ieri, 29 marzo, a Padova, alla presenza di tutti i governatori del Nord e del segretario del Carroccio Matteo Salvini: «Ho firmato il testo della riforma dello Statuto di Trento e Bolzano», ha affermato il ministro Roberto Calderoli.

 

W l’autonomia
Il ministro con delega agli Affari regionali e alle Autonomie è intervenuto per ribadire che «la Lega nasce al Nord», che questa legislatura «deve portare a casa l’autonomia differenziata» e anche «i decreti attuativi dell’autonomia fiscale». Per poi dirsi disponibile al sacrificio: «Ci sarà da fare un braccio di ferro», con Fratelli d’Italia evidentemente: «Sono disposto a fare il kamikaze». Tutta la platea leghista in visibilio, ma Calderoli ha voluto far sapere che qualcosa si sta già ottenendo. Ed è in chiusura del suo intervento che fa l’annuncio che riguarda Il Trentino Alto Adige: «Ho una buona notizia per il presidente Maurizio Fugatti (che era tra i vip in platea, ndr): ieri sera alle 19.38 ho sottoscritto con il Dagl (il Dipartimento Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, ndr) il testo di revisione dello Statuto speciale di Trento e di Bolzano che vi verrà sottoposto la prossima settimana». La platea applaude, anche se ben pochi sanno della trattativa in corso, delle implicazioni politiche che riguardano questi passaggi tanto attesi. C’è dunque una proposta, che ora sarà inviata ai due governatori. E se la proposta piacerà, inizierà l’iter, che ricordiamo è quello di una legge costituzionale.

 

«Bene l’accelerazione»
A caldo, il governatore Fugatti si dice soddisfatto, ma senza trionfalismi. La sua è più che altro il punto sullo stato dell’arte: «Significa che il testo sul quale si sta lavorando ha avuto l’ok dal governo nazionale. Ciò vuol dire che ora possiamo discutere a Trento e Bolzano sulla base di una proposta ufficiale». Ma mette le mani avanti: «Quello che c’è nel testo non lo diciamo, non ancora. Attendiamo il momento finale. Prima dobbiamo accettarlo. Ma in ogni caso — conclude — questo è un passaggio importante, significativo». Prudente anche il governatore sudtirolese Arno Kompatscher: «Bene l’accelerazione e la concretezza. Spero che anche gli ultimi nodi che abbiamo affrontato nel recente incontro abbiano trovato una soluzione soddisfacente». Nel caso, c’è un ulteriore spazio di trattativa. E accettata la formulazione del testo, si passa poi al dibattito nei Consigli provinciali di Trento e Bolzano. Solo dopo il governo nazionale lo adotterà come proposta di legge di modifica costituzionale, con l’avvio di fatto dell’iter nei due rami del Parlamento, e la conseguente corsa all’approvazione entro la legislatura, così come promesso dalla premier Giorgia Meloni nel giorno del varo del suo mandato nell’ottobre del 2022.

 

«Nodi irrisolti»
Ora c’è un testo, ma si scopre che non è quello condiviso. Lo si capisce dalla relazione che Kompatscher ha fatto alla ministra austriaca agli Affari europei Beate Meinl-Reisinger, che il governatore sudtirolese ha incontrato giovedì scorso a Vienna. L’incontro è stato incentrato sugli attuali negoziati per l’autonomia dell’Alto Adige con Roma, e Kompatscher ha riferito alla ministra in merito allo sviluppo e allo stato attuale dei lavori per la riforma dello Statuto. «La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha promesso di ripristinare gli standard di autonomia che hanno portato alla dichiarazione della fine della vertenza dinanzi alle Nazioni Unite nel 1992», ha spiegato il presidente della Provincia di Bolzano alla ministra. E ha spiegato che «i negoziati sono attualmente in corso», ripercorrendo tutti i passaggi della trattativa: «A metà dicembre, un tavolo tecnico congiunto ha presentato una bozza di riforma alla presidenza del Consiglio dei ministri per un’ulteriore elaborazione. La bozza conteneva numerosi progressi». Tuttavia, secondo Kompatscher, «alcune questioni rimangono aperte e richiedono decisioni politiche, attualmente in fase di discussione». Si attende ora di conoscere cosa sia contenuto nel testo dell’accordo. Dopo che Kompatscher ne ha fatto cenno al congresso della Svp di sabato scorso, e dopo che ne ha parlato Calderoli all’iniziativa della Lega a Padova, forse anche la stampa — e di conseguenza la cittadinanza — ne sarà edotta, e soprattutto i luoghi istituzionali delle due Province autonome.