Montagna
venerdì 31 Gennaio, 2025
di Redazione
Sono ben 23 le domande pervenute alla SAT per chiedere la gestione del Rifugio alpino XII Apostoli – “F.lli Garbari”. Le richieste dovevano arrivare entro domenica 26 gennaio 2025.
Ora, l’apposita Commissione istituita da SAT vaglierà gli allegati e i documenti prodotti, chiamando a colloquio i candidati che si sono proposti per custodire questa importante struttura costruita a 2487 metri in Alta Val Nardis nelle Dolomiti di Brenta e raggiungibile solo a piedi.
«Ci vorrà almeno un mese per le valutazioni della Commissione – dice il presidente di SAT, Cristian Ferrari -. Per l’inizio della prossima stagione il rifugio sarà operativo. La Commissione nelle sue valutazioni terrà conto dei titoli del futuro rifugista, ovvero se è membro del Soccorso Alpino, se è Maestro di sci, se è Guida Alpina, se ha esperienze di montagna, se ha già gestito un rifugio, se ha competenze linguistiche, se ha effettuato corsi sulla sicurezza e di primo soccorso. E ancora, se conosce il territorio e in generale se, oltre a essere in grado di gestire la struttura, è in grado di farsi custode di quel territorio e delle sue montagne». A chiederlo anche alcuni degli inderogabili requisiti previsti dalle norme provinciali. Ovvero è richiesta: la conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi nonché la capacità di apprestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso.
Il rifugio dispone di 38 posti letto per gli ospiti. Servizi igienici ai piani (non in camera, come previsto dalle norme per i rifugi alpini), possibilità di usufruire delle docce comuni, è dotato di sala ristorante con circa 50 posti tavola e zona bar. L’energia elettrica è fornita da un impianto fotovoltaico. Per le richieste energetiche importanti è presente un generatore posizionato a pochi metri dal rifugio. Da qualche anno, il rifugio è servito da una teleferica per il solo trasporto dei materiali. La cucina è alimentata a GPL e stufa economica a legna. Anche l’acqua calda è prodotta con caldaia a gas. L’approvvigionamento idrico, sempre più problematico, attinge principalmente da scioglimento di neve e dalla Vedretta di Pratofiorito, piccolo ghiacciaio ormai esaurito. La soluzione è lo stoccaggio della risorsa idrica, quando disponibile, per questo è stato realizzato un sistema di serbatoi per l’accumulo idrico. Per consentire il recupero dell’acqua è necessario collegare ad inizio stagione una lunga rete di tubazioni.