Nei saluti di benvenuto, il Direttore Generale FEM, Mario del Grosso Destreri, ha posto l’accento sulla forte percentuale di corsisti che non ha avuto in precedenza una formazione specifica orientata alle tematiche agricole, premessa importante per l’innovazione e l’introduzione di nuove professionalità anche nel settore imprenditoriale agrario.
L’assessore all’agricoltura della PAT, Giulia Zanotelli, ha presenziato alla cerimonia, ribadendo il supporto della Provincia alla formazione in agricoltura come uno dei punti principali della politica di questa legislatura. Più nello specifico, il risultato del brevetto non si limita al conseguimento del “premio di insediamento”, ma prosegue anche stimolando l’impegno dell’imprenditore verso l’azienda. Certamente, ha ricordato l’Assessore, le sfide geopolitiche e di mercato oggi non sono facili; in questo senso, il ruolo svolto da FEM, dalla cui fondazione ricorrono quest’anno i 150 anni, è assolutamente rilevante. Zanotelli ha ricordato anche che nell’ambito del “Tavolo verde” si sono discussi gli interventi che saranno discussi in aula a dicembre; tra le priorità dell’Assessorato quella della gestione dell’acqua in agricoltura, in particolare con il progetto IRRITRE, che vede la partecipazione di diverse realtà trentine impegnate nella ricerca, e “i risultati – si è detta sicura l’assessora – non mancano quando c’è collaborazione tra i diversi attori”.
Infine, ha concluso Zanotelli, è importante puntare sulla formazione, specie in quella di tipo economico- finanziaria, perché i tempi sono cambiati, per affrontare il mondo che attende dopo la formazione. E nelle dinamiche del ricambio generazionale, «c’è bisogno di giovani che credono nella terra, così come nell’innovazione».
Il Dirigente del Centro Istruzione e Formazione, prof Manuel Penasa, ha evidenziato la rilevanza di un corso che è arrivato ormai alla 38^ edizione dagli esordi: si tratta quindi di un contributo importantissimo per l’agricoltura trentina. «Gli auguri vanno a chi oggi inizia un nuovo percorso, auguri soprattutto di essere curiosi, per approfondire ed ricercare stimoli in più per affrontare il proprio progetto di impresa, tra cui la sostenibilità economica è di sicuro la più importante».
Ancora auguri di buon avvio sono stati rivolti ai nuovi iscritti dalla prof.sa Claudia Bisognin, presidente della commissione della gestione del corso, da affrontare con senso di responsabilità, mettendo a frutto anche i risultati dei lavori di gruppo svolti durante il corso.
Conclusione degli interventi lasciata proprio al prof. Dalla Valle, che ha in particolare introdotto ai nuovi iscritti il corso oggi inaugurato. Un corso che ha superato ormai, nelle 22 edizioni precedenti dall’entrata in vigore della nuova edizione, circa 2500 diplomati. Di questi, l’85% ha avviato il proprio percorso aziendale.
La partecipazione femminile si è ormai stabilizzata mediamente intorno al 30% delle adesioni. Inoltre, va sottolineato che circa il 60% degli interessati risulta diplomato/laureato in ambiti diversi da quello dell’agricoltura, il 30% ha seguito percorsi di formazione professionale, anch’essi diversi da quelli di carattere agricolo e solo il restante 10% è in possesso della sola licenza media.
L’intervento formativo proposto è finalizzato in particolare al raggiungimento del requisito di qualificazione professionale richiesto per l’accesso all’intervento SRE01 del nuovo PSR provinciale dedicato specificamente all’insediamento dei giovani in agricoltura.
Il corso, della durata massima di 600 ore, risulta organizzato in otto moduli formativi e in tre fasi di orientamento, approfondimento e recupero, da portare a termine in un periodo di circa due anni.
Si parla di tecniche di produzione ma si approfondiscono anche molti altri argomenti fondamentali per la gestione dell’azienda agricola. In particolare, molta attenzione viene riservata alla progettazione dell’impresa agricola, alle normative e agli incentivi del settore, alle diverse modalità per avere a disposizione terreni e fabbricati aziendali, agli aspetti fiscali e previdenziali, alla sostenibilità ambientale, al benessere animale, alla conoscenza del mercato e delle relative scelte commerciali, all’analisi economica dell’impresa, alla sicurezza sul lavoro, alla sicurezza alimentare e, infine, agli strumenti di informatica e telematica utili all’imprenditore agricolo. Inoltre, nel periodo primaverile-estivo, i corsisti sono chiamati ad effettuare un monitoraggio tecnico-economico nell’ambito della realtà agricola di riferimento per verificare l’applicazione pratica di quanto approfondito durante le lezioni in aula.