Caos in città

domenica 31 Dicembre, 2023

Maxirissa in centro, Fugatti chiama Molteni: «I responsabili via da Trento»

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Venticinque le persone coinvolte. Sette sono state identificate: alcuni di loro sono ospiti della residenza Fersina. L’ipotesi di una lite per i posti letto e lo spettro dello spaccio

«Via da Trento». È questa la risposta – unanime, pur con qualche piccolo distinguo, alla maxirissa avvenuta nelle vie del centro storico nella serata di venerdì 29 dicembre. Un episodio che tutti, sindaco Franco Ianeselli in testa, definiscono gravissimo e che, forse, è destinato a tracciare un confine per quanto riguarda la lotta agli episodi di piccola criminalità in centro, quelli che vengono spesso rubricati sotto il termine «degrado». Dopo i primi, incerti, numeri diffusi in un primo momento, è il commissario del governo Filippo Santerelli a fare il punto: secondo le informazioni in possesso alle forze dell’ordine, i partecipanti alla rissa sarebbero stati 25, meno della cinquantina di cui si parlava in un primo momento. Tra questi, sette sono stati fermati e identificati nella notte: si tratta di giovanissimi con cittadinanza straniera, provenienti da paesi del Nordafrica, richiedenti asilo, alcuni di loro ospitati alla residenza Fersina. Tutti sono stati rilasciati, in attesa di formalizzare denunce. E proprio il punto di accoglienza di via al Desert è al centro delle prime verifiche da parte degli inquirenti, convinti che la rivalità tra diversi gruppi possa essere scaturita anche da questioni legate ai posti letto.
I provvedimenti
Il commissario di governo ha parlato non solo di iniziative di carattere penale ma anche amministrativo. Da un lato è già stata rafforzata, in vista anche dei festeggiamenti di Capodanno, la presenza delle forze dell’ordine in città. Dall’altro si lavora, in particolare, per spostare le persone coinvolte nella rissa «in un altro centro, all’esterno del territorio Trentino», fa sapere sempre Santarelli. «Non è raro che ci siano liti tra richiedenti asilo: è successo in altre città dove sono stato prefetto e molto spesso le motivazioni di fondo riguardano il paese di provenienza e questioni religiose. In casi del genere, la prima cosa che si fa, è separare i litiganti». Anche la Provincia ha fatto una richiesta analoga. Ieri mattina il presidente Maurizio Fugatti si è sentito con il sottosegretario all’interno, Nicola Molteni: «Abbiamo chiesto di spostare i soggetti coinvolti, in strutture esterne al Trentino e abbiamo ricevuto assicurazioni al riguardo». Un punto che, ieri mattina, era stato sottolineato anche dall’assessore Achille Spinelli, che ieri ha rappresentato la Provincia al tavolo del comitato per l’ordine e la sicurezza.
Le indagini
Presenti al comitato anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, tra cui il questore Maurizio Improta. Per conto della procura, il pubblico ministero di turno, Alessandro Clemente. La pista delle indagini parte per l’appunto dalla residenza Fersina e si stanno seguendo diverse ipotesi. C’è quella di una lite legata ai posti letto, tra un gruppo di persone ospitate e altre che, in passato, avrebbero cercato di introdursi al Fersina abusivamente. Ma si pensa anche ad una lite maturata nel tempo per questioni correlate allo spaccio di stupefacenti.
Ora gli inquirenti (sul posto, venerdì sera, oltre alla polizia di Stato, guardia di finanza e carabinieri, con la collaborazione della polizia locale) si stanno concentrando sull’analisi delle telecamere per risalire all’identità dei coinvolti.
Due visioni di accoglienza
Al tavolo, anche il sindaco Franco Ianeselli che parla senza mezzi termini di «episodio gravissimo». «È intollerabile — dice il sindaco — quello che il centro città ha subito ieri sera a causa di uno scontro tra bande rivali. Per quanto mi riguarda i responsabili delle violenze devono essere allontanati al più presto da Trento. Alle forze dell’ordine chiediamo massima determinazione». Ma c’è una questione che rimane aperta, sullo sfondo. Quello del sistema di accoglienza. «Dobbiamo prendere atto del fallimento — sottolinea sempre il prima cittadino — del sistema dell’accoglienza trentina, che negli ultimi anni ha scaricato tutto sul capoluogo e che oggi, nell’interesse generale, deve essere integralmente ripensata». Per Fugatti, però, è da escludere la messa a disposizione di nuovi posti in Trentino.